La penna degli Altri 05/08/2010 10:48

L’orgoglio romanista e Moratti

 

I romani e soprattutto i tifosi romanisti riescono ad ingegnarsi di fronte a qualsiasi situazione, ma non riescono proprio ad interpretare il ruolo di chi accetta di essere preso in giro. Interisti, per favore, non continuate a ripetere che per Burdisso è solo questione di prezzo. Altrimenti saremmo costretti a pensare che l’improvvisa avarizia, possa far rischiare al presidente-povero un’ombrellone sulla spiaggia di Milano Marittima, senza il costoso lettino. L’esigenza di dare a Ranieri il difensore argentino, costringe i dirigenti romanisti ad impegnarsi pazientemente in una tattica machiavellica, senza dare troppa importanza ai comportamenti avversari. Loro fanno benissimo a comportarsi così. Sono strategie imposte dal ruolo.

Però i tifosi non sono tenuti ad ignorare il peso dell’orgoglio che comincia a serpeggiare, scuotendo fortemente l’onore delle tradizioni. Sig. Moratti, Lei è giunto a tempo scaduto. Gli anni del potere incontrasto sono soltanto un ricordo sbiadito. I fatti accaduti sul campo, che non consentono oltre di calpestare l’arrendevole "rometta", Le hanno provocato un brusco risveglio, non contemplato dai sonni tranqulli assicurati dai vari signori Rosetti. Se dice che Burdisso non vuole consegnarlo alla Roma, ne guadagnerà la sua faccia. Altrimenti smetta di suggerire a Branca umoristici ritornelli che trovano echi stonati nei rioni romani abituati a cantare le canzoni dell’orgoglio giallorosso.