La penna degli Altri 19/08/2010 12:15

L’inno, il trofeo, il ricordo di Sensi. Quante emozioni nel settore ospiti

Diecimila nel 2007, "Roma Roma" zittisce gli interisti 19 agosto 2007. Cento giorni dopo la partita di ritorno della finale di Coppa Italia, persa 2-1 dalla Roma che comunque ha alzato il trofeo a San Siro dopo il 6-2 dell’andata, rieccoci allo stadio Meazza. Stavolta siamo quasi 10mila, pochi di meno rispetto alla Coppa Italia, molti di più rispetto alla scorsa Supercoppa. La sorpresa è che prima dell’inizio della partita dagli altoparlanti dello stadio è stato diffuso anche l’inno della Roma, cantato a squarciagola dai quasi diecimila tifosi romanisti presenti a San Siro che poi sono andati avanti a cantare indefessamente anche quando gli altoparlanti hanno messo l’altro disco, quello con l’inno nerazzurro “Pazza Inter”, riuscendo in parte a superare addirittura la tonalità dello stadio declinata su altri colori. Pronta la risposta alla coreografia interista, con il coro «Nun se po’ guarda’», per poi ricordare che «Noi siamo la Capitale». E’ la prima partita ufficiale di Chivu con l’Inter, la prima da ex romanista. Il suo addio è stato al veleno e alla prima palla toccata (ma anche alle successive), viene sommerso di fischi. Il gol-vittoria di  è segnato proprio sotto il settore dei tifosi romanisti, che esplode e gioisce anche poco più tardi, quando  consegna la coppa ai propri tifosi. La festa finale è come quella della Coppa Italia: l’altoparlante diffonde "Roma Roma" e sentire, ma soprattutto cantare, il nostro inno a San Siro non ha prezzo.

Ancora in diecimila nel 2008, col ricordo del presidente 24 agosto 2008. Per il terzo anno consecutivo la Roma si gioca la Supercoppa a San Siro. Ed è un’altra invasione, come l’anno precedente. Anche stavolta si sfiorano i 10mila presenti nel settore ospiti, un quinto del totale, dato che ci sono circa 50mila persone sugli spalti del Meazza per la prima partita ufficiale di Mourinho alla guida dell’Inter. Ma l’uomo del giorno, per la Roma, è . Reduce dall’operazione al infortunato ad aprile, è già pronto, ma parte dalla panchina. Il primo boato, appena entra per sedersi in panchina, è per lui. Va a ritirare la Coppa Italia vinta l’anno prima assieme a Zanetti, che ritira la coppa scudetto. Fischi dagli interisti. Presenti ovviamente tutte le insegne da trasferta, strette strette sulla balaustra subito dietro la porta della : per sistemarle tutte è scoppiato anche qualche parapiglia, poi chiarito. Cose che capitano quando ribolle la passione e il sangue scorre furioso nelle vene, gioca la Roma ed erano tre mesi esatti che non succedeva, Bello l’applauso di tutto lo stadio al minuto di raccoglimento per il presidente Sensi, issati striscioni di rispettoso saluto da una parte e dall’altra. La Roma è in difficoltà, ma agguanta il 2-2 nel finale con Vucinic. Entra , si va a i rigori, ma è proprio il capitano a sbagliare il rigore della vittoria, prima che Juan sbagli quello decisivo.