La penna degli Altri 11/08/2010 10:45
Il ritorno di Pizarro: lInter si avvicina
A Trigoria non intendono assolutamente forzare i tempi ma è chiaro che lobiettivo è quello di fare in modo che il giocatore possa essere disponibile per la Supercoppa italiana, prevista per il 21 agosto. Unestate anomala, quella vissuta dal cileno, che dallinizio del ritiro ha svolto un lavoro mirato a recuperare da una fastidiosa condrite al ginocchio con la quale oramai combatte da un anno. La maggior parte del tempo, quindi, lha trascorsa tra la palestra e il lettino per la fisioterapia, tralasciando qualsiasi contatto con il pallone. Per evitare lintervento chirurgico, che lo avrebbe allontanato dai campi di calcio per diversi mesi, ha deciso di sottoporsi, daccordo con il medico della Roma, Pengue, ad una cura con i fattori di crescita. In questo mini-ciclo, fatto di due sedute (svolto nel centro di Lucca), è stato seguito dal medico della Nazionale, Castellacci. Possibile che nei prossimi mesi debba sottoporsi ad un nuovo trattamento ma visti i miglioramenti degli ultimi giorni, la speranza è che possa continuare ad allenarsi senza avvertire ulteriori fastidi. Ora che le cose vanno meglio, Pizarro ha nel mirino lInter. A Riscone, sentendolo parlare, per qualche istante è sembrato di ascoltare Totti o De Rossi: «Stavolta vogliamo vincerlo noi sto maledetto scudetto». Quasi che sia diventata unossessione. Pizarro è un leader, magari silenzioso, ma comunque leader.
Se cè o non cè in campo la sua assenza si nota. Se ne sono accorti anche i tifosi che in ritiro, attraverso l Associazione Italiana Roma Club, lo hanno premiato con una targa come miglior giallorosso della passata stagione. Ma anche durante lanno, a Trigoria, era già apparso uno striscione in suo onore: «Piccolo grande uomo, immenso giocatore. David Marcelo Pizarro Pek sempre da 8 in campo». Guai, però, a scherzare sulla sua altezza, ve lo fareste nemico. Anche perché come ama sempre ricordare «i più grandi calciatori della storia non hanno superato l1,70: Maradona, Baggio, Pelé. Contano le capacità, non i centimetri». Spalletti lo ha voluto nella capitale e ha provato, invano, a portarlo a San Pietroburgo. Ranieri stravede per lui, arrivando a definirlo «insostituibile». Non ha tutti i torti perché con lui presente la Roma lo scorso anno in campionato ha perso solamente due partite: a San Siro contro il Milan e allOlimpico contro la Sampdoria. Pizarro è diventato così prezioso che pur di farlo giostrare in mezzo al campo, dopo qualche settimana dal suo arrivo, Ranieri ha preferito spostare De Rossi, non uno qualunque. Il Pek non ha deluso e dopo aver visto per lennesima volta lo scudetto svanire negli ultimi minuti di campionato, ha voglia di rifarsi. Con la Roma ha un legame sino al 2013: dopo quella data ha già fatto sapere che non giocherà più in Italia ma tornerà in Cile per concludere la carriera con la maglia della squadra della sua città, Valparaiso. A conti fatti ha ancora tre anni per vincere sto maledetto scudetto. Prima, però, vuole cominciare con la Supercoppa.