La penna degli Altri 21/08/2010 09:54

Il meglio (oggi) è qui

Le due squadre sono infatti in pole position per il campionato che comincia tra sette giorni. Il fatto che abbiano cambiato poco nell’organico le rende ancor più affidabili, forti di schemi collaudati e intese granitiche tra i giocatori. Qualcuno potrebbe obiettare che l'Inter, timida finora in campagna acquisti e con il solo acuto in uscita di Balotelli, ha però un nuovo timoniere. Ma le prime amichevoli hanno dimostrato come Benitez, allenatore intelligente e pragmatico, abbia preso tutto il buono lasciato da Mourinho e poi innestato un po' del suo. Ecco quindi una squadra con una difesa più alta, votata a un pressing aggressivo, con Eto'o dedicato principalmente alla fase offensiva. Un gruppo, quello dell'Inter, che arriva a questo impegno ancora voglioso di vittorie perché ha un nuovo traguardo: il Grande slam. E cioè portare a casa prima la Supercoppa italiana, poi quella europea (il 27 con l'Atletico Madrid) e infine il Mondiale per club, arrivando così a sei successi su altrettante competizioni. Che vorrebbe dire gloria e moltiplicazione di denari in quanto a sponsor e merchandising nel mondo. Anche la Roma è lo specchio fedele di quella che ricordiamo pochi mesi fa. E' vero che, di fatto, ha chiuso l'era Sensi. Però Ranieri è stato bravo a proteggere la squadra da intrighi e traumi derivanti dall’inevitabile instabilità societaria. Nell’organico che mancò il sorpasso finale a maggio, ha trovato due giocatori «nuovi» di zecca.

Il primo è , fisicamente recuperato e affamato di vittorie; l'altro è Menez, il migliore nel precampionato e ancor più motivato per essere entrato nel giro della nazionale francese. Si giocherà poi la scommessa Adriano, il grande ex. Tecnicamente, dunque, Inter-Roma può regalare spettacolo e, speriamo, dosi massicce di lealtà. Con i campioni d'Europa avanti nel pronostico per una condizione che oggi pare migliore degli avversari, orfani del titolare Julio Sergio. Lo stesso spettacolo vorremmo ammirarlo sulle tribune. A San Siro sono attese più di 60mila persone, come la partita merita. Almeno 18mila arriveranno dalla Capitale. E' necessario cominciare con il piede giusto. Niente incidenti. La tessera del tifoso usata come pretesto di violenza sarebbe un alibi che proprio non regge. Abbiamo ancora negli occhi le incredibili e penose risse del precampionato che hanno coinvolto anche alcuni giocatori. Contrapposte alle immagini di gioia e compostezza che ci giungevano, per esempio, dagli stadi inglesi colmi di gente agli inizi d’agosto. Per una volta dobbiamo avere l'onestà di guardarci intorno e capire che, sì, l'erba del vicino è davvero più verde.