La penna degli Altri 12/08/2010 10:54

E in Maremma Losi restò a piedi in viaggio di nozze

del football.

E’ forse l’aneddoto più simpatico a legare la Roma (o quantomeno er core de Roma) e Grosseto. Per il resto, la vita può essere anche veramente dura se ti chiami Paffetti, giochi in porta con il Grossetto e il 4 gennaio 1932 sei chiamato ad affrontare la Roma di Volk, Benardini e Ferraris IV in amichevole.

A dire il vero, quella volta non si giocava a Grosseto, ma a Campo Testaccio, però a Paffetti i sei gol sul groppone dovettero pesare ugualmente parecchio. Non tanto perché da quell’allenamento i suoi compagni attendessero un andamento diverso, il fatto è che l’estremo difensore del Grosseto incassò due reti da Sciabbolone Volk abbastanza pesanti da digerire. Le classiche puntate del centravanti fiumano che però arrivavano in porta a una velocità siderale e finivano invariabilmente per spegnersi in rete. Questo Roma–Grosseto, il primo di cui abbiamo trovato traccia nel nostro archivio, si concluse 6-0 con le reti del già citato Volk (l’ultima all’89’ a conclusione di una straripante azione personale che lo vide seminare avversari come birilli), la doppietta di Eusebio e i centri di Scaramelli e Fasanelli.

A Caparco, che 77 anni più tardi avrebbe ereditato da Paffetti l’arduo compito di difendere la porta del Grosseto contro la Roma (il 13 agosto 2009), le cose andarono indubbiamente meglio, con un risultato di 2-0 (reti di Cassetti e Taddei), senz’altro accettabile. Del resto, Caparco venne agevolato nel suo compito dall’assenza di e dalla giornata da libro cuore di . Il campione del mondo, aveva infatti incrociato nelle file della squadra avversaria Christian Scarlato, a cui non aveva mancato di regalare la maglia. Non ricordate chi è Christian Scarlato? Neanche io, a dire la verità, poi, però, ho letto la biografia di Daniele, Il mare di Roma. Ho scoperto che il 10 febbraio 2001  era in campo, con la Roma primavera, impegnato in una gara di campionato contro la Reggina. Nei minuti di recupero, dal piede di Scarlato partì il traversone che Daniele mise in rete di testa pareggiando il match e scatenando una delle sue prime, leggendarie esultanze a “vena gonfia”. Il giovane centrocampista si arrampico sulla rete per gioire assieme a Bencivenga che era squalificato, quindi travolse Franco Tancredi, che ricorda: «Mi ha travolto, mi ha steso quando è venuto ad abbracciami. Uno spettacolo di arte varia. Daniele è un capolavoro di ragazzo, non dimenticherò mai quell’abbraccio».

Scarlato, per ironia del destino, venne preferito a quando Capello stilò le convocazioni per il ritiro di Kapfenberg del 2000, ma l’episodio non guastò l’amicizia, tanto che come lo stesso difensore ha ricordato confidandosi con Tonino Cagnucci, i due festeggiarono insieme l’esordio di Daniele in prima squadra:
«Mi ricordo che di notte passò Galasso che era uno dei pochi ad avere già la macchina e assieme agli altri che dormivano a Trigoria scavalcammo. Andammo al ristorante dove ci aspettava lui». Come detto quella partita del cuore non la giocò, c’era però il capitano, quando a Trigoria davanti a 3000 tifosi scese in campo contro i ragazzi del Grosseto, fece il suo rientro dopo una lunga assenza propiziata da una . Quel giorno Checco segnò due reti.