La penna degli Altri 06/08/2010 10:36
De Rossi: "Il contratto? E' tutto ok"
Daniele De Rossi, si ricomincia. Primo impegno stagionale in giallorosso. Una nuova avventura con la Roma, dopo la brutta esperienza in Sudafrica.
«Mi sono riposato, divertito, sono sta to bene con la mia bambina. Le vacanze sono sempre belle, le ho passate se renamente. Sono stato fortunato, ho avuto tanti giorni per recuperare e li ho divisi con gli amici e la famiglia. Staccare serve, per me un mese dovrebbe essere obbligatorio per tutti e bisognerebbe avere un periodo più lungo anche a Natale. Riprendere il 6 gennaio è un massacro per noi calcia tori, anche per i sudamericani che de vono affrontare viaggi lunghi per tor nare a casa».
La voglia di ricominciare non manca, dopo la delusione del Mondiale.
« Ho metabolizzato quella brutta fi gura. In vacanza sto bene, ma la voglia di tornare in campo cè sempre. Quando conosci i sorteggi, i calendari, non vedi lora di essere già negli spogliatoi. Il calcio per me è sempre un divertimento ».
Ricomincia anche la Nazionale, la prossima settimana la prima partita della nuova gestione di Cesare Pran delli.
«Non ho sentito nessuno, non so qua li siano le intenzioni del nuovo ct, come si regolerà con le convocazioni. Io mi alleno da cinque giorni, ma avevo già lavorato prima da solo. Si apre una nuova pagina azzurra, di Prandelli ho un ricordo brevissimo, ho lavorato con lui per una decina di giorni alla Roma. Ma è una persona per bene, che ho sempre salutato volentieri ogni volta che ll&# azzurra, di Prandelli ho un ricordo brevissimo, ho lavorato con lui per una decina di giorni alla Roma. Ma è una persona per bene, che ho sempre salutato volentieri ogni volta che l;ho affrontato da avversario. Per lui parlano i risultati ottenuti con la Fiorentina in questi anni, merita il ruo lo che gli hanno affidato».
Ormai lei è un veterano e un punto di riferimento della Nazionale a soli 27 anni.
« Sia le nazionali che le squadre di club puntano sul ringiovanimento. An che nella Roma fino a pochi anni fa ero tra i più giovani, adesso non lo sono più. In Nazionale ero il più piccolo quando abbiamo vinto il Mondiale. Ora in azzurro ci sono tanti ragazzi, il ricambio serve».
Ieri il primo test in vista del primo appuntamento vero della stagione.
« Della Supercoppa me ne frega il giusto, non è lobiettivo principale. Certo, sarebbe importante vincerla, in particolare a casa loro, come ci è già capitato di fare con un mio gol. Questo è il primo passo, un trofeo prestigioso, ma noi dobbiamo avere progetti più ambiziosi, non limitarci alla Supercop pa. Vedo una bella Roma, io sono ambizioso, siamo sempre stati competiti vi, a parte un paio di stagioni storte e anche nello scorso campionato siamo arrivati a sfiorare lo scudetto. Ci faremo trovare pronti anche questanno».
I nuovi arrivati potranno darvi qual cosa in più?
«Adriano e Simplicio finora li ho vi sti pochissimo. Li conosciamo bene, però, come avversari hanno sempre fatto grandi partite contro di noi. In po co tempo si sono integrati benissimo nello spogliatoio. E questo è importante ».
A livello personale cosa chiede alla nuova stagione?
«Quello che ho chiesto in passato, ma non mi interessa fissare traguardi a li vello individuale. Quello che mi sta più a cuore è riuscire ad essere competiti vi in campionato e in Champions Lea gue e vincere finalmente qualcosa, do po aver solo sfiorato tante volte tra guardi importanti».
Come vivete la situazione attuale della società?
«Leggiamo i giornali, vediamo le te levisioni, ma la realtà dei fatti cambia nel giro di tre giorni. Non viviamo nel lassillo di sapere ogni giorno se conti nuiamo con questa società. La struttu ra dirigenziale va avanti come sempre, non è cambiato nulla. Sappiamo quali sono i nostri riferimenti».
LInter è ancora la squadra da battere?
«LInter è ancora più forte degli altri, ma non è detto che la squadra più for te debba vincere sempre. Sulla carta hanno qualcosa in più, ma bisogna ve dere come si integreranno i nuovi, il nuovo allenatore. Dietro ci siamo noi e anche altre squadre che sono cresciu te. Non credo che la Juventus ripeta la stagione negativa dello scorso anno e tra le altre bisogna tenere docchio il Genoa, che ha acquistato ottimi gioca tori, da Toni a Veloso, fino allultimo arrivato Rafinha. Anche la Fiorentina cercherà di fare meglio della passata stagione».
Capitolo contratto. Per la Roma De Rossi è sempre stato incedibile e si è già cominciato a parlare di prolunga mento. A che punto siamo?
«Non abbiamo mai affrontato pubblicamente largomento, né io, né la società. A me non piace parlare di questo tema sui giornali o in televisione. Secondo me il rinnovo del contratto non è un problema, visto che il mio presidente che me lo deve fare finora ha rifiutato qualsiasi offerta per lasciarmi partire. Quando scadrà lo rinnoveremo, mi sembra nella logica delle cose. Il presidente Rosella Sensi mi ha chiamato in tempi non sospetti, quando ancora nessuno parlava del prolungamento. Era verso la fine dello scorso campionato, mancavano poche partite, eravamo in corsa per lo scudetto. Mi ha telefonato, ci siamo dati un appuntamento, sono andato nel suo studio a parlare per unora, io e lei e nessun al tro. Non è mai trapelato nulla. Il nostro rapporto, ma in generale quello tra me e la Roma, viene confermato ogni gior no con il lavoro sul campo, con la testi monianza di una stima reciproca, visto che la società ha sempre rifiutato ogni offerta per il sottoscritto».
Benitez al posto di Mourinho, che ha lasciato lItalia accompagnato da qual che giudizio velenoso. Cosa cambia nellInter?
«Non ho seguito molto il Liverpool, non sono uno che vede molto calcio in televisione. Benitez è un allenatore che ha ottenuto successi importantissimi. Mourinho come immagine, potere, ca risma, è il più forte di tutti. Ha lascia to la sua impronta ovunque, ha ottenu to successi ovunque è andato. E anche a Madrid riuscirà a vincere, ne sono si curo. E andato via un grande perso naggio, che erroneamente viene fatto passare come un personaggio mediati co e basta, in particolare da alcuni suoi colleghi che, se gli dice bene, hanno vinto il dieci per cento di quello che ha vinto lui».