La penna degli Altri 25/07/2010 12:20

Zeman: «Questa Roma può riuscire a fare tutto»


e una di Mezzo) fa freddo. Tanto. Molto più che a Riscone, nonostante disti dal ritiro della Roma solo pochi chilometri. «E’ per questo che siamo qui, altrimenti il ritiro lo avrei fatto a Roma». Non cambia mai Zdenek Zeman. Sempre uguale a se stesso, solo con qualche anno e qualche ruga in più rispetto ai tempi di Zemanlandia. «L’intervista la facciamo fuori, perché io devo fumare», e così, maglia a maniche corte, sfida il freddo per quasi un’ora. E’ pronto per ripartire, il boemo, e lo fa proprio nella à che lo ha reso grande. A Foggia sono impazziti per lui, e fuori dal campo d’allenamento ci sono alcune decine di tifosi pugliesi che hanno percorso oltre mille chilometri solo per lui. Che parla di tutto il calcio italiano, a trecentosessanta gradi: c’è il tempo di parlare di Lippi, Prandelli, della Nazionale e dei vivai. E poi c’è la Roma. Da a Vucinic,


da Adriano a Menez, fino a Ranieri.

 

Che sensazioni hai nel ricominciare tutto da capo?

La sensazione per ora è positiva. Ho voglia di fare calcio e qui ho la possibilità di poterlo fare. Ricominciamo con una società, una à e uno staff che mi hanno dato delle soddisfazioni.

Come è nata questa opportunità?

E’ nata da un cambio di società, poi è tornata una proprietà ambiziosa. Dopo 16 anni c’è di nuovo una persona che ha fatto bene e che ha voglia di fare calcio.

Perché Casillo è tornato nel calcio?

Bisogna chiederlo a lui ma immagino che gli mancasse il calcio, che volesse dimostrare ancora una volta che è capace di gestire una società.

Rispetto a 16 anni fa è cambiato qualcosa?

Siamo diventati più vecchi. Per il resto spero poco… ho visto grande entusiasmo e spero che duri per tutta la stagione. So che ci saranno anche momenti difficili, ma conto che riusciremo a superarli.

Non c’è il timore che a Foggia si possa creare troppa aspettativa?

Ognuno cerca di fare quello che può. Spero che la squadra possa dare tutto quello che ha, poi i più bravi vanno avanti. Ci vuole tanto lavoro e tanta applicazione.

Il tuo calcio è ancora attuale o è diventato vecchio dopo 16 anni?

Mi auguro di poterlo riproporre. Si diceva che ero 20 anni avanti, me ne sono rimasti 4 di vantaggio.

Perché solo il Foggia si è ricordato di te?

Io sono sempre stato a disposizione, le società non lo erano.

Avevi perso le speranze?

Non le ho mai perse, perché sono sempre convinto che prima o poi le società si accorgeranno che gli allenatori sono importanti.

Si dà poca importanza al lavoro degli allenatori?                                                                                                           Credo che i tecnici non abbiano i giusti riconoscimenti dalle società, sono persone che contano poco. Si cerca di risparmiare sugli allenatori, basta vedere i tecnici che oggi sono in serie A. Gli manca l’esperienza e gli mancano i risultati, quindi non sono più scelti per meritocrazia ma per convenienza.

C’è mai stata la meritocrazia?

Prima gli allenatori erano considerati di più dalle società. Oggi viene considerato di più chi fa merchandising.

Come consideri Mourinho?                                                                                                                                                  Un fenomeno mediatico. Ha lasciato una traccia sul campionato italiano perché la sua squadra ha vinto la , anche se il modo in cui ha vinto non è condivisibile da tutti. Ho visto molti interisti che si vergognano per il comportamento tenuto dalla propria squadra. Un allenatore deve dare un gioco alla sua squadra.                                                                                                                                                                                     Nel ’98 a Predazzo dicesti che il calcio doveva uscire dalle farmacie e dagli uffici finanziari.                         Lasciamo stare… sono appena tornato, mi volete fuori per altri 10 anni?

Che cosa ne pensi del deferimento di ?

Non è per il modo di esprimersi che ti deferiscono. In ogni caso che ci siano delle squadre avvantaggiate dagli episodi è sicuramente vero… Se Checco si riferisce all’ultimo scudetto, credo che se la Roma avesse vinto con la Sampdoria avrebbe vinto lei. Gli episodi fanno parte del gioco, l’Inter è sicuramente la squadra con la rosa più forte del campionato italiano.

E’ vero che l’Inter per il dopo Mourinho ha pensato a te?

Io l’ho letto sui giornali, le dichiarazioni di Moratti mi hanno fatto piacere. Quando uno mi riconosce delle qualità, mi fa piacere.

Ti sarebbe piaciuta come sfida?

Mi piace fare calcio e cercare di migliorare i giocatori che ho a disposizione. Non so se oggi i giocatori a Milano sono ancora migliorabili. L’Inter è ancora la favorita per il prossimo campionato.

Visto che non hai mai allenato una grande, sei ingiudicabile a certi livelli.

Mi sento giudicabile perché oggi in serie A non c’è un tecnico che ha fatto i risultati che ho fatto io come valorizzazione dei giocatori a disposizione.

Se Balotelli dovesse andare via dall’Inter?

E’ un giocatore di talento sopra la norma, poi i comportamenti devono essere valutati. Sarebbe una perdita per l’Inter.

Lippi non lo ha voluto in Nazionale, e nemmeno Cassano.A te piacerebbe allenarli?

Mi piacciono i giocatori che sanno giocare a calcio. La gestione poi dipende anche dall’ambiente e dalla società.

Adriano sa giocare a calcio.                                                                                                                                                  Tutti i tifosi di calcio sperano che torni q uello di un tempo. E’ un giocatore che ha grandi mezzi.

Qualche anno fa hai detto che i primi 5 giocatori al mondo erano , , , e . La pensi ancora così?

Francesco fisicamente non è più come quando era giovane, ma con la palla è ancora il migliore.

Al posto di Lippi lo avresti portato al Mondiale?

Non mi mettete al posto di Lippi.

Ti aspettavi un fallimento del genere?

Me lo aspettavo perché a parte l’Inter che ha vinto in , e non c’era nemmeno un italiano, le altre squadre non hanno fatto risultati positivi nelle coppe. Quello era un segnale. Molti giocatori che hanno partecipato al Mondiale non hanno fatto un campionato regolare.

Qual è il motivo della crisi del calcio italiano?

Si fa poco calcio sul campo.

Che cosa si può fare per migliorare?

Bisogna lavorare sui settori giovanili. Bisogna dare fiducia ai giovani. I presidenti delle società subiscono le pressioni dei tifosi e pensano di mettersi a posto comprando giocatori stranieri, è più facile prendere uno straniero che far giocare un giovane.

Lippi ha usato l’Italia a suo piacimento, salendo e scendendo come se fosse un autobus?

Non posso giudicare

Prandelli è uno che lavora sul campo.

Il selezionatore ha poche possibilità di lavorare sul campo, dovrà girare per i club per vedere come lavorano i giocatori che vuole selezionare. E parlare con i calciatori.

La Spagna è il modello da seguire?

Mi auguro di si. Spero che il modello spagnolo trascini qualcun altro.

Oggi c’è qualcuno che in Italia si avvicina al tuo modello di calcio?

Non lo so perché non li ho visti tutti, ma come mentalità non mi sento molto vicino agli altri.

Che cosa cerchi in questo ritorno al calcio?

Lavoro, voglia di stare sul campo. Voglia di stare in mezzo ai giovani per dargli qualcosa.

Ventuno società sono state cancellate dai campionati professionistici.

E’ una situazione preoccupante, se ne sono state cancellate 21 significa che molte altre sono vicine alla cancellazione. Nel calcio bisognerebbe cercare di fare solo quello che si può e non oltre, però siccome vogliono tutti vincere a volte si esagera.

Col Foggia giocherai sempre col ?

Cerchiamo i giocatori adatti per farlo.

Rimane il modulo migliore?

Non lo dico io, lo dice la geometria.

Fuori dal campo, si fa abbastanza per il calcio?

Ci dimentichiamo che il calcio è sempre un gioco, uno sport. Se pensiamo che deve diventare solo business ci sono altre regole e altri comportamenti, secondo me questo fa male al calcio.

Hai mai pensato che se tu 12 anni fa non avessi detto certe cose, la tua carriera e la tua vita sarebbero state diverse?

Sicuramente sarebbero state diverse, poi non so se in meglio o in peggio. Ma diverse.

Il doping è un problema superato nel calcio?

Il calcio è sempre meno sport e sempre più business, fare di tutto per vincere anche se uno sa in partenza che non è migliore di altri, rovina lo sport. Il rischio c’è sempre nel calcio, come negli altri sport. Io penso che sia importante parlare di questi problemi, altri pensano il contrario. Deve partire da chi comanda il calcio.

Continuerai a non avere il ?

Un allenatore deve saper fare tutto. Oggi si lavora con 15 collaboratori, forse non sono capaci e hanno questa esigenza. Uno cerca di evolversi e di fare bene, io voglio sempre migliorarmi e per questo cerco di inventare sempre delle nuove situazioni.

Molti allenatori sostengono che tu resti il migliore negli schemi d’attacco.

Quello che si dice non sempre è vero. La fase difensiva è più facile di quella offensiva, per questo lavoro di più sull’attacco. Come in tutte le cose è molto più difficile costruire che distruggere. Io la fase difensiva l’ho sempre curata, quando avevo la seconda difesa del campionato mi dicevano lo stesso che difendevo male.

In questi anni quali squadre ti è piaciuto vedere giocare?

Il . In Italia la Roma di Spalletti ha fatto due anni di ottimo calcio.

Questa Roma può vincere lo scudetto?

Nel calcio è possibile tutto. Come valori l’Inter è superiore, poi dipende dal lavoro e da quanto si riesce a migliorare durante la stagione.

Come giudichi il lavoro che sta facendo la ?

Non lo giudico. Non sono informato. Oggi sono in un’altra realtà e voglio vivere quella.

Tommasi può essere uno degli uomini giusti per ricostruire il calcio.

Potrebbe, ma il problema è riuscire a farsi seguire in quello che si fa. A Tommasi si dà poco spazio per potersi esprimere. E’ un grande ragazzo, un professionista.

In questo Foggia c’è qualche giovane che può ripercorrere le orme del tuo primo Foggia?

Ce lo auguriamo. La squadra è ancora un cantiere, siamo partiti un po’ in ritardo, stiamo cercando di trovare i giocatori giusti.

Due allenatori giovani che ti piacciono?

Preferisco non fare nomi…(ride) sennò gli altri si offendono.

Pruzzo ha detto che Vucinic è uno dei primi cinque attaccanti al mondo.

Vucinic è un grandissimo talento. Se con me a Lecce ha fatto 19 gol in 10 presenze dal primo minuto, vuol dire

che non è migliorato. Non come gol, ma come espressione di quello che è il suo talento. Io da lui mi aspetto molto di più. Con la Roma, una squadra di campioni, di gol ne deve fare almeno 30. Il ruolo non è determinante, anche perché con me giocava esterno sinistro.


Perché non c’è simpatia tra te e Ranieri?

Chi l’ha detto che non c’è simpatia? Lo scorso anno c’è stata una polemica quando ha detto che non gli interessava giocare bene al calcio, che è una visione in contrapposizione alla mia. Ma non credo che non ci sia rapporto, anche perché lui voleva cominciare a fare l’allenatore quando io ero a Licata e lui giocava nel Palermo. Mi ha chiesto se poteva seguire i miei allenamenti, era ancora giocatore. Lui era un difensore, è normale che si porti dietro da allenatore le sue esperienze da giocatore… non lo dico in senso negativo.

Lo scorso anno nell’Inter c’erano gli attaccanti che giocavano anche in difesa.

Succede dai tempi dell’Olanda e del calcio totale. Tutti devono saper fare tutto. Poi è nata la specializzazione.

,Vucinic, Adriano e Menez possono coesistere?

Si può fare tutto, basta trovare gli equilibri.

Menez ti piace?

E’ tecnicamente bravo. Deve inserirsi nella squadra e avere dei compiti, che però oggi non sono molto chiari.

C’è un giocatore della Roma attuale che avrebbe voluto allenare?

Io ero contento dei miei giocatori…