La penna degli Altri 19/07/2010 12:30

Un'abbuffata di Riise

Tredici a zero: due triplette, una di chi non ti aspetti, ovvero di Riise, l’altra di Vucinic, e da lui ti aspetti questo ed altro. Poi a pioggia tutti gli altri: apre (su punizione) e chiude Loria (di testa), che qui è forse di passaggio. Poi, gloria anche per Okaka (doppietta), per Brighi e per Greco.

Lo sguardo, soprattutto dei tremila presenti qui in Val Pulsteria, è su , Adriano e Vucinic, sulla loro intesa. La leggerezza e la velocità ancora non si può chiedere almeno ai primi due, visto che parliamo di calciatori dalla struttura fisica possente. Ma si cercano, si trovano, vanno in gol tutti e tre, tentano la giocata di fino. Corrono e si danno da fare, ma per ora solo in fase offensiva, in futuro dovranno farlo pure con palla agli avversari. Questo se vogliono giocare insieme, altrimenti sarà impossibile sostenere il tridente.

Che per adesso nella testa di Ranieri è solo da proporre in corso di partita: il tecnico vuole puntare su Menez e tutti e quattro insieme diventa dura contro corazzate come Inter, , Milan o Real Madrid. Ma siamo solo all’inizio. La sperimentazione è comincita da poco. Ranieri testa contro il Riscone-Brunico un offensivissimo , con quei tre davanti e Menez mediano abile nella fase di costruzione dalla propria metà campo e negli ultimi venti metri. Adriano fa la punta esterna a destra, Vucinic a sinistra, il centrale. Pizarro non c’è (rientra in gruppo domani), è infortunato (e come lui Cassetti è assente perché affaticato) e al suo posto, come preannunciato da Ranieri, gioca Simplicio, utile pure come recupera palloni.

Adriano prova qualche percussione, qualche tiro, un colpo di testa in tuffo su assist di un brillantissimo Vucinic (tre gol, uno molto bello, con tiro dalla distanza che finisce sotto la traversa), tenta un gol su punizione e ne segna uno da un metro dalla porta sfruttando un assist al bacio di Menez. Volontà sì, precisione e brillantezza non troppa per l’Imperatore, ancora a corto di fiato e spesso con le mani sui fianchi. Niente di più normale, visto che siamo ancora all’inizio e vista soprattutto la situazione personale da cui viene. La gente lo guarda, lo chiama a gran voce e la prima per il brasiliano è andata. Il suo recupero procede: il ritorno a grandi livelli dipende sempre dalla testa, il peso è secondario in questa fase. E’ solo un noioso tormentone.