La penna degli Altri 25/07/2010 10:27

Tutti con Totti

Roma (e la Roma) si è schierata compatta dalla parte di , reo - a giudizio popolare - soltanto di aver detto la verità. Perchè quanto avvenuto durante il campionato 2007-08, ad esempio, è sotto gli occhi di tutti, gli aiutini all’Inter li ricordano a memoria anche i bambini e nessuno pensa che , capitano dei tifosi della Roma, abbia detto una bugia. Anzi, l’esatto contrario. Francesco, probabilmente a ottobre, andrà sotto processo (non sarà la prima volta, visto che non le ha mandate mai a dire a nessuno...) e quasi certamente verrà punito e pagherà una multa. Ma ci si chiede: se tra uno, dieci, cento anni verrà fuori una Calciopoli 10 oppure 20 che dimostrerà, fatti (intercettazioni?) alla mano, che, ad esempio, il campionato 2007-08 era stato taroccato, (e la Roma, deferita per responsabilità oggettiva) verrà risarcito? Interrogativo lecito perchè quando qualcuno, tipo il presidente Franco Sensi, parlava di «associazione a delinquere» nel calcio italiano, non sbagliava mira,

Quanto all’ultimo campionato, 2009-2010, quindi al secondo scudetto “rubato”, il capitano della Roma ha parlato più in generale («I fischi arbitrali? Quelli mancano sempre...») e ha soprattutto ribadito che la colpa per non aver vinto il tricolore è stata soprattutto della Roma, rea di aver buttato la partita contro la Sampdoria. Ma se andiamo ad analizzare anche l’ultima stagione, qualche anomalia c’è stata. Ad esempio, a gennaio in Chievo-Inter non viene assegnato un rigore ai veronesi; in Cagliari-Inter non viene giudicato fallo da rigore uno spintone di a Matri; in Inter-Siena la punizione di Snejider che dà il pareggio alla formazione di Mourinho non c’è (Brandao non commette fallo sull’olandese). Poi, c’è la questione Damato, tacciato di essere arbitro filo interista. Ha arbitrato Inter- e non ha concesso un netto rigore per fallo di Samuel su Gilardino. Si era sullo zero a zero. La partita è finita uno a uno. E Josè Mourinho non perdeva occasione per lamentarsi... come hanno confermato anni dopo i giudici di ; solo che Sensi veniva deferito (e poi punito), perchè reo di ledere l’onorabilità del calcio, esattamente come adesso viene deferito (e poi verrà punito) , il figlio maschio che Franco non ha mai avuto. La storia si ripete, a queste latitudini. Nulla di nuovo. E la gente continua a indignarsi. E chi non era ieri pomeriggio a Riscone, ha manifestato solidarietà a prendendo d’assalto ieri mattina le radio romane, i siti internet, le redazioni dei quotidiani. Il papà di Francesco, Enzo, è stato al campo di allenamento di Riscone, prima di riprendere la strada di casa: ha incontrato il figlio, ha parlato un po’ con lui a voce bassa poi gli ha dato un’affettuosa carezza, come volesse dirgli “bello di papà, non ti preoccupare...”. Qualche metro più in là, appiccicato alla rete di recinzione, uno stendardo bianco con le scritte in nero: “Più Borghetti meno Borghezio”. Non c’è bisogno di spiegazione.

L’indignazione della tifoseria della Roma nasce dalla convinzione che stavolta non ha fatto davvero nulla per meritare la convocazione del Procuratore federale. Nella conferenza-stampa di martedì, il capitano era stato molto ironico, aveva alternato frecciate a battute, non aveva mai affondato seriamente il colpo. Ma il procuratore Palazzi è stato inflessibile, E, per questo, si è beccato anche il rimprovero di Claudio Ranieri, prontissimo a schierarsi dalla parte del suo capitano, con tanto di ritaglio di giornale al seguito. «Francesco ha fatto solo una battuta. Gli è stato chiesto: se tu fossi un frate, diresti che ti hanno rubato due scudetti? E lui ha risposto: se fossi un frate sì. Ma, vi chiedo, Francesco è un frate? A me sembra che lui sia tutto tranne che un frate. E allora mi auguro che Palazzi, quando sarà chiamato a giudicare, terrà conto di questa cosa. Io non sento una brutta aria intorno alla Roma: non ho paura del calcio, ma della politica. Non capisco, con tutte le cose che hanno da fare, perchè i politici mettono il naso nel nostro mondo. Pensassero a risolvere i loro problemi».