La penna degli Altri 14/07/2010 11:23
Totti incorona l'Imperatore
L'impegno del brasiliano è la notizia più confortante di questi primi giorni di lavoro. Da quando è arrivato ha fatto scendere la bilancia da 106 a 102 chili. C'è ancora tanto da lavorare. Il nero sfina, e allora è toccato al nuovo acquisto indossare la terza maglia preparata dalla Kappa per la prossima stagione e presentata insieme alle altre in diversi Roma Store della Capitale. Non cambiano i colori, torna il girocollo, come nell'anno dell'ultimo scudetto. «Dovrebbe portarci fortuna» dice Totti, che a piazza Colonna ha sfoggiato la nuova maglia insieme a Menez, Brighi, Cassetti e il giovane portiere Pigliacelli, mentre Adriano faceva lo stesso a via Appia in compagnia di Julio Sergio, Riise e Rosi. «Siamo ancora in fase di rodaggio - racconta il capitano - Adriano e Simplicio mi hanno fatto un buon effetto. Cercheremo di farli ambientare subito, sperando che ci diano un grande contributo».
Totti non ha dubbi, «perché Adriano è un giocatore che fa la differenza, sa vincere le partite da solo. Insieme possiamo fare grandi cose». Il «re» incorona l'Imperatore. Sulla vicenda societaria preferisce glissare. «Sono stato in vacanza all'estero - prosegue Totti - e non ho seguito passo dopo passo la situazione. Tramite alcune persone sapevo quello che poteva succedere ed è successo. Ma lunedì la Sensi ci ha confermato la fiducia nella squadra e nella società. Noi dobbiamo pensare al campo, l'importante è che Rosella sia sempre dietro di noi e ci dia una mano».
Una battuta anche sul flop azzurro al Mondiale. «Non se lo aspettava nessuno di arrivare ultimi nel girone». E lui si aspettava di esserci in Sudafrica. Adesso nella testa di Totti c'è solo la Roma. È carico come i suoi compagni. Riise, per esempio, già scalpita. «Sono venuto qui per vincere e spero di riuscirci quest'anno già dalla Supercoppa. Chi può sostituirmi? Ashley Cole» scherza il norvegese che può dormire sonni tranquilli: non arriverà un giocatore alla sua altezza. Il portiere Julio Sergio cerca conferme «e devo farlo sin da subito. Adriano? Preferisco averlo nella mia squadra che contro». Julio Cesar è avvertito.