La penna degli Altri 09/07/2010 11:16

Top 11 mondiale. L'intruso Juan alla festa dell'Europa

La scelta più difficile è stata quella del miglior , visto che la categoria è uscita a pezzi anche per colpa dello Jabulani (attenuante specifica). Alla fine ho deciso di premiare Iker Casillas che in fondo ha commesso un solo errore, nella prima uscita con la Svizzera. Nelle cinque successive ha fatto benone risultando quasi perfetto nella semifinale con i tedeschi.

Gli esterni difensivi che mi sono piaciuti di più sono l'olandese Gregory Van der Wiel, ventiduenne dell'Ajax, e - fascia sinistra - lo spagnolo Joan Capdevila, più continuo di Coentrao e Salcido e più "dentro" il ruolo del tedesco Boateng che nasce centrale. In mezzo altri due veterani: Charles Puyol, autore del gol da finale, e il brasiliano Juan che ha pagato un'uscita a vuoto di Julio Cesar e i danni provocati alla squadra da Felipe Melo sul 2-1 per l'Olanda: il centrale della Roma non ha sbagliato una partita, al massimo un paio d'interventi ed è stato il meno colpevole sul gol di testa di Sneijder.

Le chiavi del gioco le ho affidate a Xavi, il miglior centrocampista del mondo, e Bastian Schweinsteiger, una mezzala a tutto tondo che Mancini avrebbe voluto portare all'Inter nel 2006: il tedesco, di una sicurezza spropositata, è stato protagonista di un Mondiale eccezionale.

I tre alle spalle della punta sono un altro tedesco, Mesut Ozil, capace a solo 21 anni di non far rimpiangere Diego nel Werder Brema e Ballack in nazionale: tecnica, corsa, tutti i colpi del 10 illuminato, Ozil è una delle poche rivelazioni dei torneo; poi Wesley che in questa stagione si è affermato compiutamente e in Sudafrica ha risolto quasi tutte le partite dell’Olanda, anche sfruttando il lavoro di Dirk Kuyt, 29 anni, visto decine di volte nel Liverpool: dieci polmoni, forza nelle gambe, attacco e prima copertura, e soluzioni. Uno Zanetti d’offesa. Una citazione anche per l’uruguaiano Luis Suarez, giovanissima stella dell’Ajax che in un paio di gare ha fatto cose splendide. Infine l’attaccante: naturalmente David Villa, anche se ha spesso giocato da seconda tanto con Torres quanto con Llorente: un acquisto azzeccato per il di Guardiola; subito dietro Villa, Diego Forlan che Tabarez ha inventato trequartista con risultati eccellenti.

Sulla panchina del Top 11 siede indiscutibilmente Vicente Del Bosque che ha avuto l'accortezza di investire sui valori tradizionali e attuali del calcio spagnolo senza toccare nulla. La sua insistenza su Torres potrebbe essere ripagata in finale.