La penna degli Altri 06/07/2010 12:25

Si parla per ore poi l’annuncio: rinvio all’8 luglio

Ma si tratta di dettagli, alla fine sono sorti problemi di contabilità, sulla valu­tazione del patrimonio immobiliare che resterà ai Sensi e che dovrebbe riguar­dare Villa Pacelli, gli alberghi e la pa­lazzina di via Panisperna. Ma non è mai stato in discussione, da parte della ban­ca il ruolo di “traghettatore” da affida­re a Rosella Sensi. Ruolo che potrebbe prevedere anche un premio in caso di mantenimento della competitività della Roma.

ORE 11,40 - La lunga giornata comincia alle 11,40, con l’arrivo presso lo stu­dio Ruperto di Enrico , arbi­tro di parte Unicredit nel tentativo di conciliazione con Italpetroli. Con il passare dei minuti arrivano nella pa­lazzina sulla Collina Fleming gli altri legali interessati al contenzioso: gli av­vocati e Gambino per Italpetro­li. Alle dodici in punto arriva Rosella Sensi accompagnata dal marito Marco Staffoli. Cinque minuti più tardi è la volta di Piergiorgio Peluso, di Unicredit Corporate Ban­king e l’avvocato Di Gravio, legale del­la banca. Comincia la riunione.

ORE 13,30 - Il professor Ruperto chia­ma un break. Gli avvo­ si rifugiano sul bal­cone per una sigaretta.

ORE 14,40 - Esce Rosella Sensi, decisa a non rila­sciare dichiarazioni. « Dovete farmi passare» , dice alla folla di giornalisti presenti. Il presidente della Roma non è rimasta soddisfatta delle proposte ricevute dalla banca, se ne va con l’intenzione di far saltare tutto.

ORE 14,45 - Esce l’avvocato Gambino: «Ci rivediamo tra le sei e le sette. L’ac­cordo? Ora andiamo a mangiare. E’ auspicabile arrivare alla firma» . L’av­vocato con il suo collega più esperto ha lavorato duramente per ar­rivare a proporre una soluzione che consenta alla famiglia Sensi di uscire a testa alta. «Ci vediamo nel pomerig­gio, dobbiamo continuare» . I legali di parte fanno capire alla Sensi che arri­vare al lodo arbitrale non conviene a nessuno.

ORE 15,05 - La parola chiave per capi­re quale sarà l’epilogo la fornisce il presidente del Collegio arbitrale, Ce­sare Ruperto: « Non ci saranno altri rinvii. Entro oggi si decide » . Ma non sarà così. Le parti si sono lasciate per l’ora di pranzo e per fare il punto sul­l’ultima ipotesi di accordo. La banca ha proposto a Rosella Sensi di restare alla guida della Roma per due anni, ma l’inca­rico di guidare la socie­tà di calcio può conclu­dersi anche prima, ap­pena l’advisor scelto da Unicredit troverà un compratore. Per motivi diversi, le parti hanno entrambe l’interesse di evitare il lodo arbitrale. Il diktat pro­veniente da Milano è quello di chiude­re la pratica Italpetroli in fretta. Pro­fumo vuole così, i suoi manager stan­no lavorando per stringere i tempi. Rosella Sensi, per restare a gestire la Roma per conto della banca, ha posto delle condizioni: salvare una parte del patrimonio immobiliare e non depau­perare il livello tecnico della squadra. Nell’ipotesi di accordo Villa Pacelli e altri asset immobiliari dovrebbero re­stare alla famiglia. L’attuale presiden­te della Roma ha avuto la solidarietà del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dal quale è stata ricevuta la scorsa settimana.

ORE 18,40 - Riprende la riunione nello studio di via Ferrero di Cambiano. Gli avvocati lavorano su una soluzione che prevede la conferma di proprietà di immobiliari alla famiglia Sensi per un ammontare complessivo di circa 50 milioni e quella di Rosella Sensi a pre­sidente della Roma, in attesa del pas­saggio a un nuovo acquirente. La Sen­si continuerebbe a gestire la società con la politica dell’auto­finanziamento, senza nessun intervento fi­nanziario della banca. Ha ottenuto la garanzia che non verrà depaupe­rato il patrimonio tecni­co. Ma vuole spiegazio­ni su come la banca vuole che venga gestita la Roma. In questa fase di transizione la Sensi manderebbe avanti la Roma con l’attuale management, ma muterà il Consiglio di amministrazione, dove entreranno tecnici imposti dalla ban­ca. Ma non tutte le condizioni poste dal presidente della Roma sono state accolte e non si è mai arrivati a redi­gere un memorandum di intesa, come ammette l’avvocato Gambino.

ORE 20,50 - I protagonisti della riunio­ne fiume escono alla spicciolata. An­cora un rinvio, o meglio, una «sospen­sione ». Domani è in programma l’as­semblea dei soci di Italpetroli, bisogna fare in fretta.