La penna degli Altri 29/07/2010 11:03

Si comincia dalla quinta


Il cervellone impiega qualche secondo a sfornare i primi accoppiamenti. Poi, una volta apparso il nome del Bari, primo club ad esser sorteggiato (contro la ) è una serie (interrotta un po’ troppo spesso da commenti, servizi televisivi e pause che rendono lo show noioso e confuso) di partite.
Prima giornata soft, con l’unico sussulto per -. I campioni d’Italia dell’Inter debuttano a , la Roma in casa contro il Cesena, il Milan ospita il Lecce mentre la Lazio va a far visita alla Sampdoria. Pragmatico Lotito: «Una partita ci doveva essere, va bene la Samp». Per trovare una gara di cartello bisogna attendere la quinta giornata: c’è Roma-Inter (26 settembre). Preoccupato Paolillo: «Negli ultimi anni i giallorossi sono stati gli avversari più duri. Sfida difficilissima, pensando che tre giorni dopo avremo la ». Stesso copione per la Roma ma il dt Conti non si lamenta: «Sono contento che ci considerino forti. Vogliamo ripeterci».

E’ un crescendo: la settimana seguente i nerazzurri di Benitez affrontano la mentre alla nona (31 ottobre) i bianconeri affrontano a San Siro il Milan. Tempo di derby a partire dalla decima giornata: Lazio-Roma (7 novembre, ritorno 13 marzo), Inter-Milan alla dodicesima (14 novembre, ritorno 3 aprile) e Sampdoria- alla diciassettesima (19 dicembre). Altri big-match: -Roma (6° giornata), -Roma (12° giornata), -Palermo e Lazio-Inter (15° giornata), Milan-Roma e -Inter (17°giornata). Finito il pathos per il calendario si torna a parlare della polemica Lega-Figc. Non è un caso, quindi, che Galliani tenga a sottolineare «che questo campionato è il primo organizzato dalla Lega Serie A e il primo che nasce a Milano, sede del movimento. E’ un segnale che abbiamo voluto lanciare». Concorde De Laurentiis: «Non capire che il mondo va avanti e non rimane ancorato al passato è il peggior errore che si possa fare. Siamo felici di aver ribadito la nostra autonomia e autorevolezza». Alla kermesse non c’è nemmeno l’Aic che continua a raccogliere firme nei ritiri delle squadre per lo sciopero da imbastire contro la decisione di far giocare, dopo la sosta natalizia, la ripresa del campionato il giorno della Befana. E così, mentre fuori dalla Borsa va in scena la protesta dei sostenitori della Sampdoria contro la Tessera del Tifoso, il presidente Beretta sottolinea la «lacerazione con la Figc. L’assenza di Abete? Non siamo ipocriti. Non volevamo dare l’idea che fosse finito tutto a tarallucci e vino». Stia tranquillo: missione compiuta.