La penna degli Altri 08/07/2010 09:53

Sensi-Unicredit, firma o croce

Il compito di gestire le trattative di vendita sarà affidato alla Rothschild Italia. Un nome già noto ai tifosi giallorossi. Due anni fa infatti proprio l’advisor statunitense si fece garante della trattativa tra Soros e la Sensi. Una trattativa naufragata fra mille rimpianti. Amministratore delegato di Rothschild Italia è sempre Alessandro Daffinà, insignito recentemente del titolo di Cavaliere della Roma e grande tifoso giallorosso. Daffinà già alcuni mesi fa consigliava alla Sensi di mettere all’asta alla Roma. Oggi mantiene il riserbo assoluto su qualsiasi trattativa: «Posso soltanto dire che la nostra banca ha una forte specializzazione calcistica. Si è occupata di , Liverpool, Manchester e Lione».

L’advisor scelto dall’amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, non è comunque rimasto immobile. Un’offerta sarebbe già arrivata da Giampaolo Angelucci. Il re delle cliniche romane avrebbe presentato un’offerta da 130 milioni. Il gruppo Angelucci non smentisce né conferma. Sintomo che l’interesse è vivo. In questi mesi però Profumo ha avuto contatti intensi quanto riservati con Francesco Angelini. L’imprenditore farmaceutico, da tempo interessato alla Roma, acquisirebbe per il momento soltanto il 50% della società lasciando l’altra metà ad un fondo americano gestito da Unicredit. Un’offerta oggettivamente meno allettante per l’advisor (rispetto a quella di Angelucci) che però, stranamente, sembra orientato a seguire questa direzione. L’improvviso interesse di Angelucci evidentemente non convince i vertici dell’istituto così come non convinse Fioranelli lo scorso anno. 

A confermare il cambio di proprietà è anche l’imprenditore romano Giovanni Malagò, sempre vicino alle questioni giallorosse: «So chi sarà il nuovo patron della Roma ma non posso dirlo visto che faccio parte del Cda di Unicredit».