La penna degli Altri 13/07/2010 11:02

«Niente è cambiato»

In questo caso la Roma squadra, che tanto ha fatto bene in questi anni, nonostante i problemi societari che non sono certo cominciati ieri. E’ sempre andata avanti, dritta per la sua strada, sfiorando più di una volta (due) quel sogno chiamato scudetto. C’è un campionato da affrontare, una da onorare, la squadra è competitiva, questo un altro concetto espresso da Rosella. Alcuni rinforzi sono arrivati, altri ne arriveranno. Sempre con la cinghia stretta, questo è chiaro. Prima cedere poi acquistare. Domande, chiede la Sensi ai giocatori. Zero. Tutto chiaro, dunque.

La seconda riunione vede protagonista la Sensi con lo staff e i dirigenti. Qui vengono toccate questioni più tecniche. Ma la sostanza resta quella. Rosella ha parlato a che a tupertu con Ranieri, tranquillizzato pure lui sul futuro immediato (il mercato) e su quello futuro (il rinnovo del contratto). I giocatori sono stati rassicurati anche sotto l’aspetto economico. Nel senso: i vostri contratti non sono a rischio, sia se ci sono io sia se arriverà un altro. Rosella infine ha tolto dalla testa di Bruno Conti molti suoi brutti pensieri. Quelli di lasciare la Roma. Bruno già ieri stava meglio.

Rosella dovrà presto affrontare e risolvere un altro problema. Riguarda il contratto di , che scade nel 2012. Il che vuol dire: riscriverne un altro prima possibile. Altrimenti, a fine stagione, Daniele può considerarsi libero o quasi. La Roma non conosce esattamente le richieste del giocatore. Diciamo che non ha certezze. C’è chi dice che voglia più di , chi la stessa cifra. Anche in questo caso, una sola strada: sciogliere il nodo, andando, come a poker, a vedere. La Roma ha bisogno del vicecapitano, ma lo vuole sereno, tranquillo, contento di stare a Trigoria. Non tra un anno, ma subito. In via di soluzione, a quanto pare, il quiz numero uno del settore giovanile: in Primavera rimarrà Alberto , Stramaccioni dovrebbe fermarsi agli allievi. Usiamo il condizionale; perché il tecnico ha molte richieste; perché voleva, come gli era stato promesso, fare un salto in alto; perché il contratto è sopra la scrivania di Conti, ma senza firma.



Si attende anche quella di Ranieri, che, per rimanere alla Roma, ha rifiutato la Nazionale: era lui il primo di una lista in cui comparivano i nomi di Prandelli e Sacchi, quest’ultimo con l’incarico di tranquillizzare un giovane. Ranieri non ha avuto modo e tempo di allungare il contratto. Lo troverà. Nel frattempo ricordi (se ne ha bisogno) che la prossima stagione sarà diversissima da quella appena volata via. Un anno fa i giocatori morivano dalla voglia di dimostrare che le sconfitte si dovevano al tecnico, più che a loro, o comunque a un rapporto compromesso. Adesso il mare è piatto. Toccherà al tecnico agitarlo. Ricordando che le questioni societarie non saranno un alibi.



Non è cambiato niente, dice Rosella. E’ vero: non è cambiato niente nemmeno per Daniele Pradè, che deve fare mercato e come minimo deve portare a casa Burdisso e un terzino sinistro (Rodriguez per ora è sfumato, Bellini no, ovvio), poi, magari, un Behrami. Prima deve cedere, però. Quanto a Burdisso, si parla di incontri prossimi, trattative etc etc. La vera trattativa la deve o dovrà fare il difensore stesso con Branca, direttore nerazzurro. Sarà Nicolas a fare il prezzo, diciamo così. Come si dice in gergo, a puntare i piedi. E in qualche modo la Roma i soldi per acquistarlo li troverà. Ranieri lo pretende, giustamente. Burdisso è un calciatore importante. Così come lo è Mexes, che ieri ha ribadito di voler restare a Roma («qui sto benissimo»). Philippe in queste ore dovrà parlare con la società e decidere se firmare o meno il rinnovo del contratto. Il problema non è economico, ma di garanzie tecniche. Lui un altra stagione all’ombra non la vuole vivere. Se firma è perché è convinto di poter tornare titolare. La squadra si allena (tranne quelli impegnati con le visite mediche) sotto il sole romano, fa caldo, il grasso rimediato durante le vacanze fa presto a sciogliersi. è già in peso forma, così come molti altri.



Lo staff è soddisfatto: nessuno ha sgarrato. E Adriano? Migliora e tutti a Trigoria ne parlano un gran bene per come ha cominciato, per le motivazioni che ha. L’attaccante brasiliano e Simplicio già pensano all’Inter. «Le motivazioni sono tante, sin dalla Supercoppa. Per me è una partita importante contro la mia ex squadra, farò di tutto per far vincere la Roma. Sono qui per vincere e portare la Roma più in alto possibile», dice Adriano. Poi ecco Perrotta. «Mi auguro di chiudere la carriera a Roma. La scorsa stagione non è finita come volevamo, adesso vogliamo rifarci vincendo la Supercoppa, anche se l’Inter è fortissima nonostante non ci sia più Mourinho. Abbiamo la , speriamo di fare più strada possibile». Pizarro ha detto più o meno le stesse cose. Tutti poi hanno ribadito di aver visto «Rosella molto serena». Meglio così.