La penna degli Altri 19/07/2010 03:05

Mirko, corsa e classe Riise è il solito treno

ADRIANO: Esordio in chiaroscuro per l’Imperatore. Ranieri lo lascia in campo per un’ora nel tridente offensivo con e Vucinic. E’ ancora in ritardo di preparazione rispetto ai compagni, e questo si sapeva, si vede che fa fatica ad entrare in un meccanismo di gioco collaudato come quello giallorosso. Ranieri lo fa cominciare decentrato sulla destra, poi lo sposta a sinistra e infine di nuovo a destra, con sempre centravanti. Un paio di volte parte in progressione, ma le gambe e il fiato non lo sostengono. Il locale gli nega un paio di volte il gol: la prima su punizione, la seconda di testa. La prima soddisfazione stagionale arriva però grazie ad un assist di Menez che deve solo spingere dentro. Può solo migliorare.

TOTTI: E’ suo il primo gol della stagione. Ed è giusto che sia così, se non altro per una forma di rispetto nei confronti del capitano, al suo diciannovesimo ritiro. Si diverte, , gioca con il tacco insieme a Menez e Vucinic, due che parlano la sua stessa lingua calcistica. Dopo aver trovato il gol manda in rete per due volte il montenegrino che si lancia negli spazi che è un piacere. Ranieri lo lascia in campo per un’ora in cui mette in mostra una forma fisica decente, considerando che siamo al quarto giorno di ritiro. L’inizio, insomma, è promettente.
 
VUCINIC: E’ nettamente il migliore in campo, ovviamente non per i tre gol che in partite come queste contano poco, anzi niente. Il montenegrino corre già come il vento, e se non fosse che il suo è un fisico che non ha bisogno di troppi allenamenti e che durante le vacanze ha lavorato con un , ci sarebbe da preoccuparsi. La classe è cristallina e vederlo toccare la palla è un piacere per gli occhi: il suo primo gol è uno spettacolo. Stop con la suola dello scarpino sul vertice sinistro dell’area, tiro a giro sul secondo palo: identico a quello segnato ad Atene contro il Panathinaikos.
 
MENEZ: Ranieri lo utilizza come intermedio nel centrocampo a tre. Difficilmente lo vedremo in quel ruolo in una partita vera, ma Jeremy quest’anno sembra un giocatore diverso. Più maturo, più intraprendente, quando parte palla al piede non lo ferma nessuno. Vederlo dialogare con e Vucinic è uno spettacolo: lussi di inizio stagione, ma la sensazione è che Jeremy sia più concreto rispetto allo scorso anno. Ha il merito di fornire ad Adriano l’assist per il suo primo gol con la maglia della Roma.
 
SIMPLICIO: Quarantacinque minuti da vice-Pizarro. I compagni lo cercano e gli passano spesso la palla per farlo sentire il più possibile il fulcro del gioco. Il ritmo è basso, e sarebbe strano il contrario in questa fase della stagione, ma la personalità certo non gli manca; il piede è buono e i lanci sono precisi. La sensazione è che, finalmente, la Roma abbia trovato il sostituto di Pizarro.
 
RIISE: il norvegese ha ripreso da dove aveva interrotto. E’ il solito treno e sembra già in forma campionato. Segna tre gol, cosa insolita per lui anche contro i boscaioli della selezione di Riscone-Brunico, fa un cucchiaio alla .