La penna degli Altri 06/07/2010 10:10

Manca l'accordo sulla "buonuscita": Unicredit e la Sensi si rivedono giovedì

Piazza Cordusio che tratta anche per Siena - l’eventuale accordo conterrà la clausola dell’estensione a Mps -

dovrebbe compensare il credito, cioè ristorarsi col 51% di Italpetroli di cui possiede già il 49% salendo al 100%. In questa operazione rientra anche la As Roma controllata da Italpetroli tramite Roma 2000: Rosella Sensi, presente all’incontro con Piergiorgio Peluso e i rispettivi legali avrebbe accettato che la proprietà del club giallorosso passi sotto le insegne di Unicredit. La banca comunque non intende consolidare la partecipazione in bilancio per cui si troverà una soluzione: i legali della banca (Francesco Carbonetti e Valerio Di Gravio) che avevano preso in considerazione l’ipotesi ”trust”, stanno valutando più semplicemente di applicare i principi contabili ”ias” per i quali una partecipazione azionario dichiarata vendibile può non essere consolidata. Anche se è quotata in piazza Affari come la Roma. Nelle pieghe del passaggio del club alla banca sarebbe previsto di coinvolgere la Consob per chiedere l’esenzione dall’obbligo di lanciare un’offerta di acquisto (opa): la normativa lo consente nei casi di ristrutturazione del debito.

Piazza Cordusio comunque darà un mandato irrevocabile a una banca d’affari per procedere alla vendita sulla base di criteri e modalità ben definiti. Per la mancanza di un accordo il mandato non sarebbe stato ancora attribuito: Rothschild resta in pole position ma potrebbe essere affiancata da qualche altra merchant bank. E spunta anche il nome di Mediobanca che lo scorso anno era stata ingaggiata da Italpetroli per trovare una sistemazione allo stato di tensione finanziaria. Gli advisor tasteranno il mercato a tutto campo, quindi in Italia e anche all’esteroalla ricerca di acquirenti. I Sensi dovrebbero uscire di scena ma sulle modalità del loro disimpegno ci sarebbe stata la sospensione. E non perchè la famiglia abbia giocato al rialzo. Ieri sera quando l’udienza è stata sospesa e aggiornata a dopodomani c’era un accordo di massima di trasferire ai Sensi immobili per una trentina di milioni. Anche sul valore le parti ormai convergono. Manca però una lista completa delle proprietà immobiliari di Italpetroli che sia conosciuta anche da Unicredit e alla quale sono riconducibili alcuni aspetti. Forse una dimenticanza dei legali. Verso le 14 quando la riunione è stata sospesa fino alle 18,30 era necessario procedere a una verifica fiscale: la Sensi avrebbe chiesto l’ausilio di un consulente in materia tributaria per un parere sull’impatto degli scorpori, cioè della divisione da Italpetroli degli immobili che passerebbero sotto il controllo della sua famiglia. Evidentemente la presidentessa della As Roma voleva la

garanzia che il trasferimento dei beni non comportasse penalità fiscali. Cioè non avesse conseguenze con la Agenzia delle Entrate.

Ma al break di pranzo si pensava che alla ripresa ci sarebbe stato finalmente l’accordo.

Peraltro necessario in quanto all’intesa è legata la continuità aziendale di Italpetroli, come richiesto dai revisori di Bdo: l’assemblea del gruppo per l’approvazione del bilancio è stata rinviata a domani ma la seduta verrà tenuta ”aperta” come si dice in gergo, cioè si protrarrà probabilmente fino a venerdì in attesa della firma attesa per giovedì. Stamane invece è atteso un comunicato ufficiale richiesta dalla Consob a Italpetroli riguardo il

destino della As Roma: ieri in Borsa il titolo è stata drogato dalle indiscrezioni del passaggio del controllo a Unicredit e le azioni hanno chiuso in rialzo del 7,17% a 0,991 euro. Rosella Sensi resterà alla presidenza della Roma per traghettare il club fino alla cessione. E conserverà le attuali deleghe che ha ora all’interno di un consiglio blindato in cui Unicredit dovrebbe indicare propri rappresentanti. E la permanenza della Sensi significa che sarà lei a gestire la campagna acquisti e cessioni.