La penna degli Altri 02/07/2010 14:53
L'interista Profumo si prende la Roma. E' fatta. Rosella Sensi va a casa
![](https://m.laroma24.it/IMG/DIRIGENTI/BIG-profumo1.jpg)
Fonti vicine ai Sensi danno ormai per certa la cessione. La telenovela (lunghissima) nasce nel 1993quando Franco Sensi, imprenditore italiano operante nel settore petrolifero (Compagnia Italpetroli possiede diversi depositi costieri per lo stoccaggio di prodotti petroliferi), raccoglie l'eredità di Dino Viola e diventa presidente della Roma calcio (fino al 2008, data della sua morte), rilevandone laproprietà.
Da allora Sensi, per mantenere la società ad alti livelli, racconta chi ha seguito da vicino le sorti della famiglia romana e della squadra giallorossa, s'indebita forse più del dovuto con Capitalia che presta all'Italpetroli, la holding che fra le controllate ha proprio formazione di Francesco Totti, oltre 300 milioni. Una situazione che, fino a che Cesare Geronzi rimane saldamente in sella alla banca capitolina, resta in piedi, ma che nel 2007, dopo la fusione fra il gruppo presieduto dall'attuale presidente della Generali e l'UniCredit di Alessandro Profumo, degenera.
Da Piazza Cordusio, infatti, chiedono di ristrutturare il debito, preparando un piano di rientro (il passivo di Italpetroli supera ampiamente i cespiti attivi) con il pagamento di una serie di rate. Ma negli ultimi due anni e mezzo i Sensi (nel frattempo il capofamiglia Franco muore, lasciando la presidenza della Roma alla giovane figlia Rosella) non hanno mai pagato, dando il via a una lunga battaglia legale. Anche perchè Rosella rifiuta (rilanciando con una controrichiesta di 500 milioni) l'offerta da 285 milioni di George Soros, il miliardario finanziere ungherese che voleva comprarsi la società giallorossa e che avrebbe consentito all'Italpetroli di risolvere la sua situazione finanziaria.
Ora la questione è diventata oggetto di un arbitrato (richiesta della Sensi e ok del giufice civile) con UniCredit che ha chiesto la cessione degli asset più redditizi di Italpetroli, fra cui appunto l'AS Roma. Alla giovane presidente della squadra giallorossa rimarrebbero alcuni immobili (che valgono circa 20 milioni). Poca cosa, ma che permetterebbero però all'Italpetroli, a cui la società di revisione Bdonon ha certificato il bilancio, di rimanere in piedi, assicurando la continuità aziendale dopol'abbattimento dell'80% del debito.