La penna degli Altri 01/07/2010 11:57

Juan: "Roma a vita questa è casa mia"

SOLIDITA’ - Il Brasile, un tempo squadra spumeggian­te e a volte colpevolmente dissenata (ad esempio quella dell'82 che si fece battere dall'Italia pur essendo di qualità tecnica decisamente superiore), si è scoperta pra­tica e realista, quasi più for­te in difesa che in attacco. Una maturazione che ha ca­ratteri italiani perché nel no­stro campionato giocano i due centrali, nel nostro cam­pionato si è formato anche l'attuale ct, Carlos Dunga che, però, non accetta che si parli di italianizzazione della Seleçao. Lucio e Juan sem­brano essere la coppia più forte del mondo. E perciò gli chiedono se non spera di riu­nirsi all'interista in un club. Risposta semplice: « Lucio gioca nell'Inter e non so quanti anni di contratto ab­bia concordato. Io, però, con la Romna ho ancora tre anni e sinceramente non ho alcu­na voglia di muovermi di lì. A Roma sto bene, sta bene mia moglie, sta bene mio figlio. Pertanto, credo che le nostre strade si incroceranno sol­tanto in nazionale ».

GRAZIE ROMA - La stagione giallorossa lo ha fatto arriva­re in piena forma al Mondia­le, sia da un punto di vista fi­sico che mentale. Dopo qual­che annata con le ombre del­le troppe assenze, lo scorso anno le cose sono andate de­cisamente bene: « Ho giocato il settanta, ottanta per cento delle partite, in alcune ho fat­to anche belle cose. Posso tranquillamente affermare che il Mondiale è la prosecu­zione di questa ottima stagio­ne ». Fa il modesto: « Non sia­mo io e Lucio che dobbiamo dire che siamo la migliore coppia di centrali del mon­do, devono dirlo gli altri ». E il giudizio degli altri sarà pro­fondamente condizionato da quel che accadrà domani a Port Elizabeth. Perché ora il gioco si fa duro e davanti il Brasile si ritroverà l'Olanda, un avversario divenuto tradi­zionale negli ultimi vent'an­ni. « Sono un'ottima naziona­le. Giocano al pallone, come noi, non banno in campo so­lo per difendersi ».

Ma se da un punto di vista difensivo la squadra è solida il merito è soprattutto dei due centrali: « Il nostro modo di giocare è finalizzato al non lasciare spazi in difesa. Ma se prendiamo pochi gol il merito non è solo mio e di Lu­cio ma dell'intera squadra che sa come proteggerci ». E contro l'Olanda, i due avran­no bisogno di grande prote­zione perché Robben fa ve­ramente paura. Spiega Juan: « Sarà una partita difficile ma abbiamo affrontato an­che altri avversari complica­ti, la Costa d'Avorio il Porto­gallo ».

NUOVA SFIDA - Soprattutto Robben fa paura: « E' un grandissimo giocatore, ha avuto una stagione straordi­naria, soprattutto in Cham­pions. Ma l'Olanda non è so­lo Robben, così come la Co­sta d'Avorio non è solo Drog­ba e il Portogallo non è sol­tanto Cristiano Ronaldo. De­vo essere sincero: non mi interessa chi gioca né mi ri­guardano le polemiche che contrappongono alcuni gio­catori olandesi. Molti di noi sono all'ultimo mondiale e vogliono questa coppa ». Ha una convinzione forse un po' banale: « Dobbiamo riuscire assolutamente a segnare per primi. Noi, quando andiamo in vantaggio, siamo bravissi­mi a gestire il risultato ».