La penna degli Altri 21/07/2010 05:54
Intanto si esalta Milano oltre ogni limite
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«Dai Letizia, cantiamo la nostra canzone fondante». Limbarazzo della Moratti è crollato di fronte allinsistenza del "mattatore". E giù, le note de «O mia bella madunina...». Tutto allora di colazione, propinato ad abbonati paganti che sperano invano di affermare il loro diritto di non dover subire una televisione che si esprime uniformemente a senso unico. Una precisazione doverosa: in queste considerazioni, nessuno ravvisi una presa di posizione politica, che non sarebbe in linea con la filofofia del "Romanista", concentrata soprattutto sulle sorti più importanti dei colori giallorossi. E soltanto una curiosa nota di colore che tuttavia dà unimpressione sgradevole di un qualunque cittadino romano, sorpreso dalleccesso e tirato per i capelli dallennesimo assalto della Lega. Si dirà: ma siete veramente invidiosi voi gente del Sud quando sentite parlare di Milano? Il no secco è troppo scontato per non esigere spiegazioni. Roma, capitale dItalia, non mai potuto far parte delle considerazioni governative, anzi, anche se può farne a meno per motivi scritti dalla Storia. Il clamoroso esempio è venuto dai sudditi , impuniti detrattori, accolti sicuramente dal sorrisetto di compiacimento, protetto dalle pareti dei bistrattati palazzi romani.
E stato permesso prima al senatore Garavaglia e ieri al suo collega Borghezio, preziosi alimentatori di voti vitali, di insultare ancora il nostro capitano Francesco Totti, di infangare Roma e i suoi cittadini quando qualche giorno fa, replicando allorgoglio romano di FrancescoTotti, ha potuto dire impunemente: «Roma è bella perchè lo è con i soldini della Padania». Forse in Padania non riescono a farsi una ragione che la nostra capitale è più bella di Bergamo. Si, Roma non è bella, ma splendida per la sua Storia. Sì, Roma non è bella, ma splendida per la sua Storia che ha costruito nei millenni, quando ancora i padani vagavano per i campi con le spalle coperte dalle pelli di capra, impigriti nelle loro grotte. I soliti siparietti, con i lustrini del «tutto va bene, italiani state tranquilli....eviadi questo passo» illustrati giornalmente dai telegiornali, in fondo ci piacciono per lottimismo che sprigionano. Nessuno ce lha con loro. Però quando lesaltazione della cosiddetta capitale del nord supera i limiti della tollerabilità, specialmente quando il cucchiaio della minestra desidererebbe percorsi più tranquilli, per favore, non costringeteci a mandare allaria la tovaglia per preferire il digiuno.