La penna degli Altri 06/07/2010 10:19
I russi, Soros e la battaglia con UniCredit
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Comunque sia andata, ha ottenuto un altro rinvio. Eppure sembrava ormai vinta dai debiti e dalla solitudine. Due settimane fa aveva ricevuto la relazione dei revisori dei conti: se non avesse trovato laccordo con UniCredit, non le avrebbero certificato il bilancio, spingendola sullorlo del fallimento. E poi, mai come negli ultimi giorni, Rosella era rimasta sola, con il solo affettuoso sostegno della mamma, ma insufficiente a tenere la Roma. Senza più ciambelle politiche, e abbandonata dalle sorelle, che non le avrebbero perdonato un altro colpo di testa. Maria Cristina e Silvia, che contrariamente a lei non hanno tratto alcun beneficio dalla gestione della Roma se non un stipendio mensile molto più normale, avrebbero venduto già a George Soros, due anni fa. Si sarebbero liberate dalla squadra e con quei soldi avrebbero ripianato il debito e rilanciato lattività petrolifera. Rosella, invece, decise di tirare dritto. La guerra (non) è finita E ora, sola ma ancora capace di trovare le forze per resistere. Ha vissuto gli ultimi anni in trincea. Ha tenuto botta dopo la trattativa con i russi della Nafta, nel 2004, cedendo alberghi e palazzi mapulendo la Romadei debiti e riportandola ai vertici. Ha stretto e disatteso accordi con le banche, sempre con spregiudicatezza. È scesa a patti con il Palazzo calcistico ottenendo un posto nel salotto buono. Ha rispedito al mittente Soros, e chissà se lo rifarebbe. Hatrattato con Fioranelli, salvo accorgersi che puzzava di marcio. Oggi sembra sul punto di capitolare, ma dopo ieri chi può metterci la mano sul fuoco?