La penna degli Altri 29/07/2010 11:38

Cessione Roma, si parte

IL BILANCIO - Presto, molto presto, al citofono di Trigoria, abito blu, cravatta, profumo, ventiquattro ore molto capienti, suo neranno gli uomini Rothschild. Chiederanno, ovviamente, della dottoressa Cristina Mazzoleni, la responsabile amministrativa del club giallorosso, professionista che negli ultimi anni ha dovuto dare il me glio di se stessa per trovare, sempre, la soluzione giusta al momento giusto. Ma c’è bisogno di preparare un detta gliato e documentato dossier da pre sentare a chi manifesterà il proprio in teresse per l’acquisto della Roma. E allora la prima cosa da fare sarà sco prire, verificare, approfondire, pesare i numeri del bilancio della società giallorossa. Numeri che non potranno non avere il loro peso nelle trattative di vendita.

LO STADIO - In parallelo al dossier sullo stato di salute della Roma, ne sarà preparato anche un secondo, relativo alla questione stadio. Che rimane una potenziale calamita irresistibile, capace di rappresentare da solo un motivo illuminante per chi vorrà investire nella Roma. Nell’accordo trovato tra Unicredit e Italpetroli, la parola stadio non compare mai. Eppure uno stadio era stato presentato in pompa magna. Non è stata una dimenticanza. Perché questo vuole dire che chi prenderà la società giallorossa, avrà carta bianca nella costruzione di un nuovo impian to. Una volta che i due dossier saran no pronti, non prima probabilmente di settembre, le manifestazioni d’interes se che nel frattempo sa ranno arrivate, dovranno tramutarsi in trattativa vera e propria. Non ci sa rà spazio per ciarlatani, italiani e stranieri.

ASSET PRINCIPALE - Unicredit, peraltro, considera la Roma come l’asset che possa garantire il maggior rientro dal credito di 325 milioni che vantava nei confronti del gruppo Italpetroli, per gli altri asset ( in particolare la Torre di Civitavecchia) sono già in corso trattati ve. Ma il grosso del credito l’Istituto bancario diretto dal dottor Alessandro Profumo, sa che lo do vrà incassare dalla cessione della Roma. Il punto finale di questa situazio ne, cioè la vendita degli asset per rien trare dal debito, è stato fissato a un massimo di cinque anni. In quel mo mento, si faranno le somme e Monte dei Paschi di Siena ( creditore di 80 milioni) incasserà circa un quarto di quello che sarà entrato in cassa. Se la somma totale delle dismissioni sarà una cifra superiore ai 405 milioni, i Sensi avranno una percentuale, dalla quale bisognerà scalare il cinque per cento che incasseranno dalla cessione della Roma da cento milioni in su.