La penna degli Altri 04/06/2010 12:33

Tra Italpetroli e Unicredit nuovo round degli arbitri. Ma l’accordo non è in vista

Non sarebbe in vista alcun accordo tra le parti nonostante parallelamente all’abitrato pendono numerose cause: in particolare Unicredit ha impugnato il bilancio del gruppo chiedendo la nullità e ha attivato una serie di decreti ingiuntivi su beni di proprietà del gruppo Sensi. L’arbitrato è stato promosso dalla holding controllata al 51% dai Sensi e al 49% da Unicredit per contestare il recesso della banca avvenuto a giugno 2009 dall’accordo di ristrutturazione del debito. Le memorie depositate vertono sull’entità del credito e sulla legittimità del recesso.

I Sensi pare sostengano che i 325 milioni di crediti più gli interessi siano viziati da anatocismo, cioè da un calcolo degli interessi su interessi pari a circa 80 milioni. In più sembra che Italpetroli chieda alla controparte 50 milioni di risarcimento danni. Ieri Italpetroli ha smentito le indiscrezioni riportate da un’agenzia di stampa del giorno prima e riprese da alcuni quotidiani secondo le quali i sindaci e i revisori sarebbero intenzionati a non approvare il bilancio 2009.

Certamente da parte dei Sensi sarebbero partiti segnali verso Unicredit per giungere a un grande accordo che prescinda dall’arbitrato. Il tavolo per stipulare questo accordo non è quello arbitrale, ma potrebbe essere influenzato da quest’ultimo. In pratica Unicredit non sarebbe più disponibile ad accettare soluzioni che non prevadano forme di rimborso del credito: ecco perchè avrebbe respinto ipotesi di ulteriori rimodulazioni dell’indebitamento. Ma i tempi per una chiarificazione non sarebbero strettissimi e comunque un passaggio di beni, tra cui la As Roma, a Unicredit in compensazione dei crediti va valutato attentamente alla luce del rischio opa.