La penna degli Altri 03/06/2010 12:22

Toni: «Tifosi romanisti, grazie»

Il rapporto coi tifosi è stato splendido. «Quando le cose andavo bene ma anche quando non giocavo mi facevano i complimenti, mi dicevano di lottare e insieme abbiamo lottato. Era un obiettivo troppo importante. Anche andando via da Roma c’era gente sotto casa a chiedermi l’autografo».

La società non ha fatto molto per trattenerlo. «Da giocatore vedi l’ambiente nei tuoi confronti. Con la società ho

avuto un ottimo rapporto quando le cose andavano bene, poi giocando meno ho visto rapporti più freddi, ho visto meno entusiasmo di tenermi. La società ha fatto altre scelte. Se uno ti vuole ti metti al tavolo e trovi una soluzione. Offerte possono avermele fatte, ma ti rendi conto se vogliono tenerti o no, lo capisci subito».

Si è detto che non poteva giocare con . «Io e Francesco venivamo da due infortuni, per giocare assieme visto che siamo due prime punte ci voleva un sistema diverso, la Roma non era abituata, normalmente gioca con una sola punta, poi Mirko stava bene, era un periodo di forma pazzesco e si accentrava molto. Poi il mister faceva altre scelte, per un periodo ci siamo alternati in attacco io e Francesco. L’ultima volta che l’ho visto gli ho detto che corro più io di Adriano, a cui faccio comunque gli auguri per la sua avventura romanista».

Con Ranieri è rimasto in buoni rapporti. «Con lui ho un rapporto schietto, con lui gioca chi sta bene, lui guarda solo il campo. Non abbiamo avuto grande dialogo, diciamo una via di mezzo. Ci siamo salutati con affetto. Mi ha dato la possibilità di rimettermi in gioco, abbiamo vissuto sei mesi stupendi». Che potevano

finire meglio. «Ci abbiamo creduto fino all’ultima partita, speravamo che a Siena ci facessero un regalo. Invece…Abbiamo toppato una partita. Non ne avevamo sbagliata nessuna tranne quella in una cavalcata pazzesca di sei mesi. Lazio-Inter l’hanno vista tutti. Abbiamo rosicato, ma purtroppo è così. È successo ma se l’aspettavano tutti. Differenze tra Bayern e Roma? Il Bayern ha davvero tanti soldi».

Toni sarebbe rimasto alla Roma anche senza la sicurezza del posto in squadra. «Ho fatto la C, la B, la A. Certo, la , la Roma erano piazze importanti. Nessuno ti garantisce il posto, bisogna sempre lottare per averlo. Ma un conto è lottare sapendo che c’è voglia di avere Toni in squadra…Il mio futuro? mi sta chiamando, ma prima devo parlare col Bayern. Non ci saranno problemi, faranno il possibile per aiutarmi. Ma cerca di fare pazzie per averti e senti la voglia di averti. Si valuterà, ma in quindici giorni vorrei sistemarmi per fare la preparazione. Ho voglia di un progetto dove mettermi in gioco, due anni o tre cambia poco. Voglio un progetto che mi affascini. La priorità è stare in Italia, dall’estero ho offerte importanti ma preferisco l’Italia»