La penna degli Altri 13/06/2010 04:38

Sono le vuvuzela o un alveare di vespe dentro casa?

9 Rai Storia La riproposizione notturna di tutti i servizi televisivi che anticipavano le varie edizioni dei Campionati del mondo è una chicca vera per i calciofili nostalgici. Attraverso le voci e i volti di Paolo Valenti, Maurizio Barendson, Antonio Ghirelli si riflette sulla velocità esponenziale con cui tutto è mutato, fino a stravolgersi: calcio e vita. Due chicche da segnalare: un giovanissimo Frajese a spasso tra gli emigranti italiani che aspettavano la Nazionale nel 1974 in Germania e l’occhio indiscreto delle telecamere che tentavano di raccontare l’Argentina del 1978, Kempes e desaparecidos, in attesa di quel mondiale politicamente già consegnato.

8 Tshabalala Profilo identico a quello di un certo Edgar Davids, nella corsa; esplode un terra-aria da sinistra con cui appone la prima firma del mondiale. Ai romanisti più attenti ed autolesionisti non sarà sfuggita la similitudine tecnica di un goal di Ruud Gullit all’Olimpico, sotto la Sud.

7 Repubblica Radio-tv Sempre in seconda serata, collegamenti coi vari ritiri delle Nazionali, dibattito pacato ed approfondito. Dal “covo” argentino arriva un fotogramma che sembra catapultato da un passato pionieristico: Maradona che allena col sigaro tra le dita. Unico.
 
6 Il basso profilo tenuto dai tedeschi Almeno nelle dichiarazioni prima dell’esordio; spirito propositivo, tanta convinzione in dei mezzi forse non all’altezza di un passato glorioso, voglia di recitare il ruolo da protagonisti che hanno nel dna, ma senza iperboli né effetti speciali. A parte la tintura del Ct Loewe, ovviamente.
 
5 Il sopore Quello che ci contagia ad ogni conferenza degli azzurri; tipo venerdi pomeriggio quando Cannavaro ci ha svelato che a Dubai il calcio è un po’ diverso e c’è il mare. Grazie. Gattuso, un’eccezione.
 
4 Forlàn La strangola lui la prima palla del mondiale, in posizione favorevolissima davanti a Lloris durante Uruguay- Francia la colpisce come se invece dello scarpino calzasse un guantone di Foreman. Palla avvelenata.
 
3 Le vuvuzela O come diavolo si chiamano: saranno pure caratteristiche, ma per tutta la partita del Sudafrica coi messicani, il sottofondo faceva pensare che un alveare di vespe ci fosse esploso sul balcone.
 
2 I politici Quelli che parlano di calcio: obbligati dall’evento, si ritrovano in malinconiche tavole rotonde, maggioranza e opposizione, a cercare di convincere il pubblico di essere appassionati e competenti. A parte alcune lodevoli eccezioni, si tratta sempre lezioncine imparaticcie, senza un minimo di passione, per avvicinarsi ai sudditi-elettori. E per evitare, magari, di parlare della legge-bavaglio, imbarazzante per chi l’ha voluta e votata, ancora di più per chi non l’ha saputa neutralizzare.
 
1 Jabalani Il pallone più rotondo di sempre, più del Roteino dell’Europeo portoghese del 2004. Dalle prime evoluzioni e traiettorie, ci siamo resi conto che Buffon e soci avevano ragione. Vedremo forse qualche segnatura balisticamente mirabolante, lo spettacolo vero però passa per altre vie.