La penna degli Altri 20/06/2010 13:38

Rosi: finalmente alla Roma

Rosi ormai si può dire, tornerà alla Roma.

«Pare».

Come pare?

« Nel senso che non è ancora ufficiale. Però penso proprio che ci siamo».

Era quello che voleva, no?

« Dire che sono felicissi­mo è banale, ma è così. Era quello che volevo dal primo giorno che sono andato via » .

Un brutto giorno.

«Piansi di brutto salutan­do tutti».

Ora, però, a distanza di tre anni, quel distacco si può dire sia stato importan­te.

« Fondamentale. Mi ha fatto bene andare via. E vuole sapere qual è stata la stagione che mi ha fatto ca­pire più cose?».

Quale?

« La prima, quella con la maglia della Chievo».

Difficile crederle, a Verona non ha mai giocato, a vedere i numeri si direbbe che per lei quella stagione sia stata buttata.

« In quella stagione sono cresciuto so­prattutto come uomo. Per la prima volta ero lontano da Roma, non giocavo mai, ho dovuto affrontare parecchie difficoltà, è lì che sono maturato».

Per questo ritorno alla Roma a chi deve dire grazie?

«Prima di tutto alla mia Roma. Poi a tre allenatori, soprattutto. Il primo è Leonar­do Acori. E’ stato lui a volermi a Livorno, mi ha convinto fino in fondo che il mio ruolo giusto è quello di esterno bas­so, mi ci ha fatto giocare, abbiamo centra­to la promozione. Il secondo è Marco Giampaolo che mi ha voluto a Siena. Il ter­zo è Alberto Malesani che mi ha fatto gio­care con continuità».

Ora, dunque, è pronto per la Roma.

« Sì mi sento pronto. Ma so anche che conta poco dirlo, dovrò dimostrarlo con la maglia della Roma».

Ha già parlato con Ranieri?

«No, ma penso che lo farò la prossima settimana».

Dei suoi vecchi compagni ha sentito qualcuno?

«. Con lui ci siamo sempre sentiti».

Sa che questa per Rosi può essere la grande occasione della sua carriera?

« Lo so benissimo. E’ la mia chance e me la voglio giocare alla gran­de. Darò tutto quello che ho. Mi imporrò anche di non pensare al fatto che so­no romano e romanista, po­trebbe coinvolgermi trop­po » .

Rosi si sente già titolare di questa Roma?

« Assolutamente no. Sa­rebbe un errore gravissimo se lo pensassi. Nella Roma ci sono tanti campioni, non è facile esserne un titolare. So, però, che questa volta avrò l’opportunità di poter avere la mia chance » .

Che è una critica a Spal­letti?

« Mai. Non ho dimenticato quello che disse di me durante il suo primo ritiro con la Roma, «vedrete tra tre anni che gioca­tore sarà Rosi » . Quei tre anni sono passa­ti, eccomi qui».

Dopo il Mondiale Lippi e molti naziona­li saluteranno, con Prandelli ci sarà una nuova Italia.

«Con Prandelli ho fatto il mio primo ri­tiro nella Roma dei grandi, a Irdning. Con lui in nazionale comincerà un nuovo ciclo. Sarei bugiardo se dicessi che non penso alla maglia azzurra. Ma è un discorso che mi sembra prematuro. Io prima di tutto voglio diventare un giocatore da Roma. Se lo farò, la Nazionale potrebbe essere an­che una naturale conseguenza».