La penna degli Altri 12/06/2010 07:42

Oggi tocca a Capello, contro gli Stati Uniti

Ma torniamo al vero show-man di questi giorni, Diego Maradona. Che, dopo aver annunciato che girerà nudo per le vie di Buenos Aires in caso di vittoria finale, ieri ha attaccato il simbolo del calcio per eccellenza: Pelè. Lo ha fatto senza neppure pronunciare il nome del campione brasiliano, bensì definendolo semplicemente «un signore scuro che giocava con il numero 10». Il motivo della stoccata del "Pibe de Oro"? Perché «quando si è verificata la tragedia del Togo prima dell’inizio della Coppa d’Africa ha detto che i Mondiali non dovevano giocarsi in Sudafrica - ha spiegato Maradona -. Io, invece, ho detto che i Mondiali si dovevano fare in questo paese. Siamo qui, sul punto di inziare un torneo e per questo faccio i migliori auguri all’Africa affinchè ospiti un’edizione eccellente e dimostri al mondo che anche qui si può vivere con dignità, come in qualsiasi altro luogo». 
 
E la sua Argentina? Diego non è uno che fa pretattica: «Sorprese? L’unica sorpresa sarebbe la mia presenza in campo. Non ce ne sarà nessuna nella squadra». Dunque Burdisso dovrebbe partire dalla panchina, mentre davanti ci saranno Higuain, Tevez e . Su quest’ultimo ha detto: «Sarei felicissimo se Lio avesse l’impatto che ho avuto io nel 1986. Lui dovrebbe essere la ciliegina sulla torta». L’ingrediente in più per qualcosa di grande: «Speriamo di poter costruire da domani (oggi, ndr) il nostro sogno». E comincia a sognare anche l’Inghilterra, che da 44 anni non alza la Coppa che va alla squadra più forte del mondo. Per rompere l’incantesimo si è affidata ad un italiano. E lui, tra un messaggio ai suoi connazionali e l’altro («mi dispiace che non siano attaccati alla loro Nazionale») parla da vero "british man": «In un momento in cui i giocatori ricevono un sostegno incredibile dal Paese - si legge in un messaggio mandato da Capello alle truppe di Sua Maestà in Afghanistan e letto dal primo ministro Cameron - è importante che voi sappiate quanto i vostri sforzi significhino per tutti i giocatori e lo staff della nazionale. Anche se faremo tutto il possibile per raggiungere il successo in Sud Africa per l’intero Paese, voglio che sappiate che noi crediamo che siete voi i veri eroi». Poi l’ex allenatore giallorosso non ha voluto nascondersi: «Abbiamo una squadra in grado di arrivare in finale».