La penna degli Altri 01/06/2010 11:33
Mourinho: «De Rossi? Io non faccio nomi»
Né lo Special One intende cambiare. «Solo una promessa, sono Josè Mourinho e non cambierò. Mi piacciono le sfide importanti. Non so se sono nato per allenare il Real, né se sono nato per fare lallenatore. Questo club è unico e da oggi siamo una cosa sola: sono qui per vincere e non ho paura di essere esonerato. Non avverto una pressione particolare. Per costruire una squadra vincente, non serve per forza molto tempo».
LInter è il passato che non si scorda. Mourinho le augura ogni bene, tranne uno: «Spero che nella prossima stagione possa vincere tutto, meno la Champions. Non posso dimenticare quella gente, quel gruppo veramente fantastico. Io sono un tecnico che migliora tutti i giorni: io imparo e lho fatto in Italia, mi sono arricchito in un campionato molto difficile». Adesso che non è più ostaggio del nostro calcio, Mou dice di apprezzarlo. Vacci a capire qualcosa. In ogni caso, il portoghese non cavalca i sogni delle merengues. Cioè, la Coppa Campioni. «Non posso promettere la Champions. Non siamo teste di serie nel sorteggio. Quando verranno formati i gironi, saranno gli altri ad avere paura e non noi. La finale di Wembley non sarà unossessione». Adesso che lavora in Spagna, lavversario principale non sarà più la Roma. Ma il Barcellona, con cui Mourinho non ha ancora avuto modo di scontrarsi. È arrivato ora, dategli tempo. «Non sono anti-Barcellona, mi preoccupo della costruzione di un grande Real Madrid. Il Barcellona è un grandissimo rivale nelle competizioni nazionali e in Champions, ma non voglio parlare del Barcellona in questo momento. Se lì mi odiano, il problema non è il mio. Rispetto gli avversari, ma non abbiamo paura. Questa parola non deve entrare nel nostro vocabolario».
non intende fa spendere altri euro invano al presidente Perez (dopo gli 8 milioni investiti per la risoluzione anticipata del suo contratto con lInter): «Parlare di giocatori non mi piace. Quando lallenatore del Real Madrid parla di un giocatore, ogni parola corrisponde ad un milione in più. Io sono contento della formazione
base dello scorso anno, non abbiamo bisogno di cambiamenti drammatici: ci servono 3-4 giocatori, affinché lallenatore abbia la possibilità di adattare maggiormente la squadra allideale di gioco». In ogni caso, che problema cè? Il Real ha «lallenatore», che è «un grande allenatore».