La penna degli Altri 19/06/2010 07:32

Mockridge:«Io tifo per l’Italia»

Domenica c’è Nuova Zelanda-Italia: per chi tiferà?

Sono 7 anni che vivo in Italia. Ho sposato un’italiana e l’azienda per la quale lavoro opera qui. Amo questo paese e quindi, per queste e molte altre ragioni, ovviamente, tiferò per gli Azzurri.

Sua moglie è italiana, di Brescia. Vedrete insieme la partita?

Certamente sì, come sempre!

Nel calcio italiano nutre delle simpatie per qualche squadra?

Non ho una squadra preferita ma amo tantissimo il calcio italiano e il fair play. Negli anni ho avuto modo di apprezzare diversi tipi di bel calcio espressi da tutte le squadre italiane. La competizione tra i team aumenta il livello generale e la concorrenza, quella leale, stimola tutti a fare di più e meglio. Nel calcio, ma non solo. Parlando dell’ultimo campionato, credo che l’Inter abbia fatto naturalmente una grande annata, ma anche che la Roma abbia giocato un fantastico girone di ritorno rendendo il campionato molto più emozionante per tutti noi che amiamo questo gioco.

In Nuova Zelanda come è visto il calcio?
 
Il soccer si sta ritagliando una importante fetta di affezionati. Il campionato nazionale non è ovviamente competitivo come le più importanti leghe europee, ed il rugby è ancora lo sport nazionale, ma l’interesse per la palla rotonda sta aumentando.


Della nazionale italiana è un leader (a segno contro il Paraguay), che è anche un testimonial di Sky Italia. Le piace come giocatore?
 
Molto. È un ragazzo genuino e un combattente nato. Ecco, queste due caratteristiche, grinta e genuinità, fanno parte anche del DNA di SKY e sono due dei motivi che ci hanno portato a sceglierlo come nostro testimonial.
 
Cosa è possibile - se è possibile - migliorare nella copertura mediatica del Mondiale da parte di Sky Italia?
 
Sono orgoglioso del lavoro del nostro team in Sudafrica e in Italia che ogni giorno lavora per offrire ai nostri abbonati un’esperienza mondiale straordinaria. Siamo gli unici a trasmettere tutta la competizione in HD raggiungendo con le nostre immagini anche quegli italiani, come i militari in missione di pace in Afghanistan o Libano, che altrimenti non avrebbero avuto la possibilità di vedere le partite della nazionale. Migliorare è sempre possibile, e riuscire ad offrire lo spettacolo che arriva in questi giorni dal Sudafrica è stato possibile grazie ad un lavoro di anni affrontato con umiltà e passione.
 
Cosa le ha dato il nostro paese? E cosa cambierebbe dell’Italia, se potesse? 
 
Mi ha dato moltissimo, sia sotto il profilo professionale che personale. L’Italia è un paese meraviglioso, con punte di eccellenza. Gli italiani riescono a unire assieme una fantastica energia creativa e capacità organizzative che, molte volte, sorprendono gli osservatori stranieri. Io credo che questo paese debba investire sempre di più sul proprio potenziale e sulle proprie eccellenze, ad iniziare dai giovani che possono giocare un ruolo cruciale nel più ampio panorama europeo.