La penna degli Altri 21/06/2010 11:14

Ma Simplicio che tipo è? «Dovunque lo fai giocare non ti delude»



Guidolin Dopo il biennio di Parma in cui Simplicio si fa apprezzare in tutta Italia per la sua duttilità tocca a Francesco Guidolin allenarlo nel suo primo anno al Palermo. Stagioni intense, piene di successi e vittorie in Italia e in Europa. Il veneto lo utilizza ovunque a centrocampo: «Fabio sapeva e sa far tutto - dice il neo tecnico dell’Udinese tra una pedalata e l’altra in sella alla sua inseparabile bici -, coi quattro in linea, alla Delneri, può essere uno dei due centrali, in un reparto a tre può fare, e con me l’ha fatto, sia la mezzala destra che la mezzala sinistra. Anche col rombo è duttile, bravo come vertice alto dietro le punte. Semmai rende un po’ meno davanti alla difesa » . Umanamente parlando invece nemmeno un appunto: «Ragazzo d’oro, splendido, tutto ciò che gli chiedevo lo ottenevo, meraviglioso. Un elemento importante a prescindere dal ruolo in campo e dalla sua bravura».

Colantuono Con Guidolin, alla guida di quel Palermo si alterna Stefano Colantuono che di questi tempi cerca di riportare in A il Torino. Anche ai suoi tempi il brasiliano che non soffre la saudade ha fatto la trottola a metà campo: «D’altronde - ricorda Colantuono - è un centrocampista universale. Con me ha fatto la mezzala, il centrocampista centrale e pure il trequartista dietro Amauri. Valido sotto tutti gli aspetti, dove lo piazzi fa bene, perfetto negli inserimenti offensivi». Attacco o difesa per Colantuono non c’è differenza: «Era bravo anche davanti alla difesa così come a fare gol (39 in 232 gare tra Parma e Palermo). Va detto, la Roma ha proprio fatto un grande acquisto».

Ballardini e Rossi Col cambio Colantuono-Ballardini Simplicio si riscopre trequartista comeai tempi del Parma di Beretta: «Che gran giocatore - sottolinea Davide Ballardini, tecnico di quel Palermo 2008-2009 -, unico nel miscelare quantità e qualità. Rendimento sempre costante e anche tanti gol dietro le punte ma era bravo anche da mezzala o mediano, in una parola completo». Quest’anno con Zenga gioca senza entusiasmare in un Palermo privo di idee, poi arriva Delio Rossi e col romagnolo anche la stella di Pastore. Simplicio però trova un po’ di spazio e regala gol (due) e lacrime d’addio: «Un giocatore importante - dice di lui Rossi -, diverso come trequartista da Pastore, non sono due cloni. Sono contento che nonostante le voci di mercato sia rimasto a Palermo fino a fine anno per darci una mano». Simplicio può essere contento, ad eccezione di Zamparini, a Palermo tutti lo ricordano con affetto e riconoscenza.