La penna degli Altri 08/06/2010 11:04

Julio Baptista, che tesoro che sei

Nel test giocato e vinto agevolmente 5-1 contro la Tanzania, l’attaccante giallorosso non ha infatti giocato neppure un minuto. Magari Julio si rifarà già martedì prossimo, quando si farà sul serio e in palio ci saranno i tre punti. Ma dopo il Mondiale quale sarà la destinazione di Baptista? A quanto pare non il , che in un primo momento sembrava interessato. E invece ieri il presidente rossoblu  ha detto che non è un obiettivo del grifone. In ogni caso gli acquirenti non dovrebbero mancare. In fin dei conti, Baptista non sarà tornato la "bestia di Siviglia", come si augurava Ranieri, ma è comunque un giocatore che ha tolto il posto in nazionale a Ronaldinho e che ha giocato nelle squadre più forti d’Europa. 

Uno che ha pagato il fatto di non avere un ruolo ben chiaro, pur essendo in possesso di doti tecniche, fisiche e di un buon carattere. Per i primi due deve ringraziare la natura anche se al momento della nascita nessuno avrebbe pensato che quello scricciolo potesse arrivare ad avere il fisico statuario di oggi: «Pesavo solo 2 chili e 100 grammi - ha raccontato alla tv brasiliana -. Ogni tanto con mia mamma ricordiamo quando inciampai e caddi dentro una scatola da scarpe». Era minuscolo Julio, ma è cresciuto velocemente. Al suo fianco c’erano sempre i nonni («Mi hanno dato tutto e non mi hanno fatto mancare nulla»), tanti cugini e la mamma, Donna Vilma. Alla quale Julio è legatissimo: «È il fondamento, il centro della mia vita. E’ riuscita a darmi l’educazione. Ciò che ho oggi lo devo a lei. Ogni volta che posso ricambiare, lo faccio». Un ragazzo legato alla famiglia e appassionato di musica («ma è una cosa tutta sua - ha rivelato la zia Nair -. Nessuno in famiglia ha una particolare predilezione»). Un ragazzo sempre allegro, sorridente. E ai suoi denti ci tiene tanto: «Bisogna starci attenti - spiega lui -. Ogni due mesi vado dal dentista per vedere se la situazione sta cambiando. Il sorriso è la cosa più importante».