La penna degli Altri 03/06/2010 11:08

E' giallorosso il centrocampo più forte della A

C’è tutto, nel centrocampo romanista: ci sono la classe innata e il senso del gioco di un genio come David Pizarro, la forza fisica e la capacità realizzativa di , la quantità e la capacità d’inserimento di Simone Perrotta, la grinta di Brighi, la duttilità di Taddei. E poi c’è il nuovo arrivato, Fabio Simplicio, che racchiude in se molte caratteristiche dei suoi nuovi compagni di squadra: il brasiliano può infatti giocare sia come vice- sia al posto di Perrotta e può provare a fare anche il ruolo di David Pizarro. Un vero e proprio jolly, insomma, che non potrà che essere utile a Ranieri il prossimo anno. Con questi giocatori a disposizione Ranieri può decidere di schierare la squadra con un classico 4-4-2 (Taddei e Perrotta esterni, e Pizarro centrali) o più spregiudicato (Menez e Vucinic sugli esterni), può fare il rombo (Pizarro o Simplicio playmaker, e Taddei/ Brighi interni con Perrotta/Simplicio/ Menez trequartisti) o il (/Simplicio e Pizarro davanti alla difesa, Taddei, Perrotta (Simplicio o Menez), Vucinic alle spalle del centravanti e soprattutto può cambiare tutti questi sistemi di gioco a partita in corsa, semplicemente spostando di qualche metro un giocatore.

 

E’ un reparto talmente forte, quello giallorosso, che dire che sia tra i migliori in Europa non è una bestemmia. Sicuramente in Italia se la gioca solamente solo con quello dell’Inter campione di tutto. A meno di saccheggi da parte di Mourinho, o di nuovi arrivi, le colonne del centrocampo nerazzurro sono Cambiasso e Stankovic. Poi bisognerà vedere come il nuovo tecnico deciderà di far giocare la squadra: Sneijder, ad esempio, in questa stagione ha giocato da trequartista puro ma il prossimo anno potrebbe essere utilizzato anche da esterno. Poi ci sono Muntari e Thiago Motta mentre il futuro di Quaresma e Mariga non è ancora certo. Seguendo la classifica della serie A si arriva al Milan, che come nomi ha un signor centrocampo ma un’età media che da Villa Arzilla: Gattuso, Seedorf, Pirlo e Ambrosini sono nella fase discendente della carriera e Flamini, il più giovane di loro, potrebbe essere ceduto. Sampdoria, Palermo e non sono top team e comunque hanno una rosa nettamente inferiore a quella giallorossa mentre alla ci sono "lavori in corso". Il centrocampo bianconero è composto principalmente da calciatori forti fisicamente ma poco tecnici: l’unica eccezione è il brasiliano Diego, che però nel suo primo anno italiano non ha entusiasmato. Per il resto Felipe Melo, Sissoko e Poulsen garantiscono più quantità che qualità, Camoranesi sta più male che bene. L’unica nota positiva arriva da Marchisio, che ha detto in Nazionale di ispirarsi a Simone Perrotta. In attesa degli esterni chiesti da Delneri per il prossimo anno, in mezzo al campo la è un passo indietro rispetto alle altre.

Spostandoci in Europa il livello della competizione si alza, almeno rimanendo ai top team. , , Chelsea, Liverpool in mezzo al campo sono delle vere e proprie corazzate. Quello del Chelsea è impressionante: con Essien e Mikel la forza è assicurata, con Lampard, Ballack e Deco la classe pure, Malouda e Cole sugli esterni sono una garanzia. Quello di è forse il centrocampo più forte in circolazione. Altro genere, ma non meno forte, quello del di Pep Guardiola: Xavi e Iniesta sono, insieme a Pizarro e Fabregas, i registi più forti in Europa, e Yaya Tourè invece garantiscono muscoli e polmoni in una squadra che è principalmente tecnica. Rimanendo in Spagna, se il Real Madrid continua a cercare un motivo ci sarà: Gago, Mamadou e Lassana Diarra e Guti non troverebbero spazio in giallorosso mentre Xabi Alonso è sicuramente un grandissimo interprete del ruolo ma nella sua prima stagione spagnola ha deluso. Lo spagnolo ha lasciato un bel vuoto a Liverpool, anche se il centrocampo dei Reds è di primissima qualità: Gerrard, Mascherano, Aquilani, Lucas Leite, ma anche Babel e Kuyt, schierati spesso sugli esterni, non hanno bisogno di troppe presentazioni.

Rimanendo in Premier League, l’ di Wenger è una delle squadre che gioca meglio. Merito principalmente di Cesc Fabregas, e infatti il sta provando in ogni modo a portarlo in Spagna, che insieme a Denilson, Rosicky e Nasri è l’interprete perfetto per il 4-4-2 dell’allenatore francese. Centrocampo molto muscolare, invece, quello del Manchester United: la squadra di Ferguson punta molto sulla forza fisica di Scholes, Hargreaves e Carrick in mezzo, mentre sulle fasce si affida alla fantasia di Nani e Giggs o alla quantità del coreano Park Ji Sung. Passando dall’Inghilterra alla Germania, il centrocampo del Bayern Monaco può stare tranquillamente tra quelli top in Europa: merito di Frank Ribery, che in questa stagione è stato spesso utilizzato sulla fascia sinistra nel 4-4-2 e di Robben, spostato dalla parte opposta: con due esterni del genere basta rimanere coperti in mezzo dove van Bommel macina chilometri. Completano il reparto Altintop, Schweinsteiger e Tymoshchuk.