La penna degli Altri 10/06/2010 10:13

Adriano, è subito amore

C’era energia, ieri, al Flaminio. C’erano tanti romanisti di tutte le età. C’era voglia di fare festa. C’era voglia di sognare. C’era desiderio di cantare perché mica si può stare tanti mesi senza urlare l’inno vendit­tiano. C’erano pure gli striscioni.

Uno clas­sico di benvenuto, un altro, più piccolo, che era un capolavoro, Adrià...a magnà e beve ce pensamo noi, fantastico, la romanità più vera in otto parole. Non c’erano i gruppi della Sud e a pensarci bene questo rende ancora più grande il numero dei presenti. Anche per questo non è andata in scena la vestizione di Adriano, era tutto pronto, scettro, tunica corono d’alloro con cui vesti­re l’imperatore Adria­no. Per la verità i gruppi in qualche ma­niera c’erano. Nel senso che al loro posto avevano lasciato uno striscione che nessu­no si è azzardato a toccare, no alla tessera del tifoso recitava, giusto per ribadire come la posizione di questi gruppi è quella decisa da tempo, si può essere d’accordo o no ma c’è coerenza, quella tessera piace poco, molto poco a qualche migliaia di abbonati romanisti, so­prattutto perché a questi tifosi nessuno ha provato perlomeno a spiegarla e motivar­la.

Quelli che c’erano, comunque, come è giusto che sia, se la sono goduta sino in fon­do. Tributando ad Adriano un’autentica ovazione quando il brasiliano, jeans e ma­glia numero otto gial­lorossa, si è presentato in campo, visibilmente emozionato, ancora di più quando gli è stato messo un microfono in mano per raccontare quello che stava vi­vendo.: «Grazie a voi di tutto. Per me è una grande emozione essere accolto in questa maniera. A Roma mi sento a casa, come a Rio. C’è una sfida con l’Inter ad agosto, vo­gliamo vincerla» e vai con l’apoteosi. Men­tre arrivavano i palloni in campo, il sinistro di Adriano a regalarli (quasi) tutti ai tifo­si, chissà che succederà quando li butterà in fondo alla porta avversaria.

Il clima di euforia è proseguito anche du­rante il deflusso. Al pun­to che le auto di Daniele Pradè e del giocatore e i suoi procuratori, sono state poi seguite, in festa, da decine di motorini fi­no allo studio legale del­l’avvocato , legale della società, dove ci si è riuniti per un rias­sunto particolareggiato dell’altro contratto, privato, quello con le clausole. Quello che come sgarra, sono multe, per arrivare fino alla rescissione. Adriano ha firmato tutto. Che la festa continui. Anzi, meglio di no.