La penna degli Altri 05/05/2010 11:24

Tocca a Julio Sergio

Brasiliano british Julio Sergio amail teatro: s’intende di attori e di recitazione. Potrebbe dire tante cose, sullo spettacolo andato in scena con Lazio-Inter, mapreferisce evitare, adeguandosi allo stile british di Ranieri: «Ha vinto l'Inter, punto. Pensiamo a giocare bene questa finale e poi a chiudere altrettanto bene il campionato».



Julio Sergio dovrebbe concluderla benissimo, a prescindere dal risultato di oggi: per lui è in arrivo il nuovo contratto. Quadruplicherà lo stipendio attuale. L’ex «terzo miglior del mondo» recupererà il tempo perduto negli anni di Spalletti, oggi lontano tremila chilometri e due fusi orari. Per sua fortuna. Predecessori e rigori Cudicini, Ginulfi, Tancredi, Gregori, Cervone, Doni. Sono i portieri che hanno vinto le nove coppe conquistate dalla Roma in passato. Fabio Cudicini parò l’impossibile l’1 novembre 1964, nella ripetizione della finale giocata nella capitale il 6 settembre 1964 e finita 0-0 dopo i tempi supplementari. Alberto Ginulfi sollevò il trofeo a Foggia il 29 giugno 1969, quattro mesi dopo essere diventato il titolare: nella prima parte della stagione il titolare era stato Pierluigi Pizzaballa, quello della figurina Panini che non si trovava mai. Franco Tancredi vinse tre coppe Italia e due arrivarono grazie alle sue parate. Nella finale unica del 1980, respinse i tiri di Greco, Pecci e Zaccarelli. Nel ritorno del doppio confronto con il Torino, nel 1981, parò i tiri di Pecci e Graziani. Nel 1991 Cervone si tolse la soddisfazione di conquistare l’unico trofeo in maglia giallorossa: fu bravissimo nella gara di ritorno in casa della Samp. Nel terzo millennio, è salito sul palcoscenico il brasiliano Doni. In questa storia, i rigori hanno un ruolo importante.

Julio Sergio, nel derby del 18 aprile, è stato protagonista, respingendo il tiro dal dischetto di Floccari. Potrebbe essere un buon segno.