La penna degli Altri 08/05/2010 13:14
«Tifo selvaggio intollerabile Totti? Un atto inconsulto»

Il precedente Il presidente della Repubblica si è fatto rappresentare allOlimpico dal presidente del Senato Renato Schifani perché impegnato a Quarto, vicino Genova, per lavvio delle celebrazioni dei 150 anni dellItalia. Ma ha visto le immagini ed è stato turbato dal clima generale, in campo e fuori. Napolitano era intervenuto sul problema della violenza calcistica anche il 21 novembre 2007: «Lo Stato democratico disse in unintervista al settimanale tedesco 'Die Zeit' deve reagire con forza alla vio-lenza degli ultrà, responsabili di un vero e proprio attacco alle istituzioni. Questa violenza non è espressione di malcontento sociale. Si tratta di violenza sovversiva, di attacco alle istituzioni, di rifiuto delle regole. Non cè dubbio che lo Stato debba reagire».
La novità È la prima volta, però, che un Capo dello Stato entra nel merito di un episodio dai contorni ben definiti, come quello del fallo commesso da Totti su Balotelli. La novità ha finito per oscurare il senso più generale e importante del suo intervento. Nelle radio romane si sono scatenati guru e tifosi: «Invece di pensare a Totti, si preoccupi di quanto sta accadendo nel Paese e delle leggi che sta firmando». Totti è rimasto interdetto: silenzio totale. Al Quirinale qualcuno si è posto anche il problema dellopportunità di giocare allOlimpico le finali di Coppa Italia in cui siano presenti Roma o Lazio: «In questi casi, sarebbe forse meglio scegliere unaltra sede». Per una strana coincidenza cè identità di vedute con Mourinho, ma la stessa Lega calcio sta riflettendo su questa possibilità anche se ha fissato Roma come sede fissa per dare volere «istituzionale» al trofeo e per farlo consegnare dalle massime cariche dello Stato. Napolitano non è un grandissimo appassionato di calcio al contrario del figlio Giulio, tifoso della Lazio, maè preoccupato per la deriva che sta prendendo il calcio e il suo appello, soprattutto alla vigilia dellassegnazione degli Europei del 2016 si decide il 28 maggio, Italia in corsa con Francia e Turchia , è un ulteriore avviso ai naviganti.
Maroni Il ministro dellInterno Roberto Maroni ha dato ragione a Napolitano: «Sono in tutto e per tutto daccordo con ciò che ha detto il Presidente della Repubblica. E del resto di fronte a comportamenti davvero violenti in campo avevo detto che certi giocatori meriterebbero il Daspo. E anche quei genitori che incitano i ragazzi dietro le reti invitando a spezzare le gambe o insultando larbitro. Io li ho visti, seguendo le partite dei miei figli Filippo e Fabrizio».
Abete Il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete: «Apprezziamo e condividiamo il richiamo del Capo dello Stato sui problemi della violenza. Il mondo del calcio, in tutte le sue articolazioni, ha il dovere di fare molto di più sulla qualità dei comportamenti in campo e fuori: in questi giorni, tanti protagonisti, a vari livelli, hanno perso certamente l'occasione per dare esempi positivi, alimentando tensioni».