La penna degli Altri 04/05/2010 12:36

Siena, incentivo per l’Inter



VIETATO - Mezzaroma vuo­le chiarire il significato di certe parole: « E’ stato un misunderstanding. Davide voleva soltanto dire quello che a Siena sanno tutti. E cioè: io pagherò il premio salvezza anche se arriverà a tavolino. Non sappiamo cosa possa succedere (si ri­ferisce alle nuove inchieste di Calciopoli, ndr). Magari ci saranno dei ripescaggi, dobbiamo farci trovare pron­ti. Perché gli autobus si prendono se sei fermo ad aspettarli alla fermata, non se stai seduto dentro a un bar » . Il Siena spera ancora di raggiungere il terz’ultimo posto a spese dell’Atalanta, avanti di cinque punti e in vantaggio negli scontri diretti: «E’ dura ma finché la possibilità aritmetica esiste, ci proviamo. E comunque, anche in caso di penultimo o ultimo posto la situazione non cambia: con la salvezza a tavolino, pago il premio alla squadra » . I premi partita sono proibiti, i premi ad obiettivo no. Ecco la differenza.



ORGOGLIO
- A sentire Mezzaroma, la pas­sione per la Roma non c’entra in questa storia. Non c’entra nemmeno il contributo di Curci e Rosi, in comproprietà tra Siena e Roma. E’ un problema di dignità e di im­magine:

«Non permetto ai miei giocatori, che sono lautamente stipendiati, di infan­gare il nome del Siena facendo brutte figu­re in giro per l’Italia. In questo campiona­to abbiamo raccolto un terzo dei punti che meritavamo, adesso vogliamo chiudere be­ne. A partire da domenica, il derby con la che per noi è una partita crucia­le: non abbiamo dimenticato l’1-5 dell’an­data. Già contro il Palermo si è visto il no­stro impegno. Il risultato non ci ha premia­ti ma non meritavamo di perdere» . Su La­zio- Inter si esprime senza mezzi termini:

« Se fossi stato il presidente della squadra che si è comportata così, avrei preso a cal­ci nel sedere i calciatori. Uno per uno. Non ho visto la partita perché ero in viaggio. Ma ho letto che tutti i quotidiani hanno evi­denziato l’atteggiamento della Lazio. Se il Siena finisce sui giornali per la stessa ragione, mi ar­rabbio » .



AFFETTO - Poi è chiaro, se con il contributo del Siena la Roma vince lo scudetto è meglio. « Da romano sarei contento se la squadra della mia à arrivasse prima ­ spiega - tanto più che nel mio passato la Roma ha rappresentato qualcosa di importante. Gli amici dello stadio, l’amore per Dino Viola che è il mio punto di riferimento, l’amicizia con Tonino Tempestilli. E poi un’importante esperienza da dirigente» .

Mezzaroma è stato responsabile del settore giovanile quando suo padre Pietro era padrone del­la società insieme con Franco Sensi. Ma al­la Roma non vuole regalare nulla: «In cam­pionato all’Olimpico abbiamo perso all’ul­timo minuto per un gol di tacco di Okaka su cross di Pit, tanto per far capire che ti­po di stagione è stata la nostra. La verità è che dobbiamo finire il campionato nel mo­do migliore. Tutto il mondo guarderà Sie­na- Inter: nel nostro progetto la mentalità e l’attaccamento alla maglia sono fonda­mentali » . Più dello scudetto della Roma:

« Ormai io tifo Siena, non Roma. Ma di si­curo non consentirò a nessuno, per colpa di una prestazione indegna contro l’Inter, di essere accomunato alla Lazio...» .