La penna degli Altri 03/05/2010 12:22

Sempre forza Roma. Ora pensiamo alla Coppa Italia

Non è bastata insomma che una tifoseria intera, o quasi, quella giallorossa, votasse per una “maledetta” notte la causa biancoceleste. «Ho tifato Lazio - dichiara Federico Zampaglione, regista e leader dei Tiromancino - perché ho ancora addosso la delusione per la partita con la Sampdoria e avrei voluto rivedere la Roma in testa». Anche la sua compagna, Claudia Gerini, tifosa romanista, ha sperato fino all’ultimo in un risultato positivo della Lazio. «L’aquila su Roma non ha preso il volo, peccato, ma io ci spero ancora». «Vedere il popolo biancoceleste gioire mi avrebbe commosso - afferma Massimo Ghini deluso dal risultato negativo della Lazio contro l’Inter - Ho tifato Lazio e non capiterà mai più nella mia vita. Ma l’ho fatto per una giusta causa, perché il fine giustifica i mezzi. Se la Lazio avesse vinto avrebbe dato un senso ad una stagione davvero opaca. Da stamattina avrebbe festeggiato matematicamente il suo effimero scudetto, la salvezza, e invece dovrà penare ancora». Anche Massimo Wertmuller, attore con la Roma nel sangue, ha dovuto ingoiare un boccone amaro. «Ho detto “Forza Lazio” alla tv - ammette - ma un attimo dopo me ne sono pentito. Ho seguito semplicemente quello che il nostro Capitan Futuro, , ha detto di fare: sostenere la Lazio affinché riuscisse a fare almeno un punto contro l’Inter. E così, da suo grande ammiratore, mi sono fatto trasportare. In fondo, una volta nella vita, si può anche tifare Lazio. Noi attori mentiamo per natura. Una volta, in uno spettacolo teatrale, ho interpretato un assassino. Ma dopo due ore era tutto finito. Un po’ come ieri sera». Il re dei dj Claudio Coccoluto è uno di quelli invece che non ce l’ha fatta a tifare Lazio. «Tifare è una parola grossa anche per un “moderato” come me. Diciamo che ho sperato fino all’ultimo che gli Dei dello Sport facessero qualcosa. Ma evidentemente era scritto così». Anche Enzo Salvi, alias “Er Cipolla”, ha fatto molta difficoltà a tifare biancoceleste anche per soli 90 minuti. «Ho delegato mio padre Tonino e mio fratello Marco che sono laziali, avrebbero sicuramente fatto meglio di me: gli ho dato carta bianca, ma non è bastato». Ma ieri sera, davanti alla tv, c’era anche un fronte di oppositori. Chi, romanista purosangue, non ce l’ha fatta a gridare “Forza Lazio”, anche soltanto per una notte. In particolare i più giovani e quindi sfrontati, come Emanuele Propizio e Paolo Verdone. E il giovane Verdone, nonostante la vittoria dell’Inter, ci crede ancora. «Io dico che dobbiamo provarci fino alla fine - sprona il figlio di Carlo - vinciamole tutte e vediamo l’Inter che fa, chissà magari pensando alla finale di si distrae. E poi non mi voglio perdere mio padre mezzo nudo che fa il bagno nel Fontanone».