La penna degli Altri 20/05/2010 21:05

«Se a Totti danno 4 giornate quante a Mou e a Chivu?»

IL ROMANISTA (L. PELOSI) - LA ROMA sta con . E’ questo ciò che ha voluto comunicare la società, affiancando il nel ricorso contro le quattro giornate di inflitte al numero 10 per il calcio a Balotelli in finale di Coppa Italia. Concetto ribadito ieri dall’avvocato ai microfoni di "Te la do io Tokyo", su Centro Suono Sport. «Il ricorso è simbolico ed allo stesso tempo di natura tecnica - ha detto il legale -, chiedendo la riduzione di una giornata e la commutazione di questa giornata in multa. In senso astratto si poteva chiedere.Il gesto di Francesco ha avuto una risonanza incredibile,con affermazioni ignobili da parte di personaggi comeil procuratore di Balotelli, l’ultima persona che può dare lezioni di etica. Pur consapevoli della difficoltà abbiamovoluto fare un ricorso che riuscisse a difendere e la società. Il fatto è censurabile, si è scusato,si è trattato un fatto fine a se stesso nel campo di gioco».

 

Ed è proprio questo il punto. Censurabile quanto si vuole, quello di è stato un gesto "di campo". «Il codice di giustizia sportiva prevede per condotta violenta - spiega - e la terza per le aggravanti. La quarta viene data per la reiterazione. Noi credevamo che, anche in virtù delle provocazioni, si potesse arrivare ad una sentenza più attenuata. Le accuse di razzismo hanno portato la società ad essere vicino al giocatore».

Anche perché se c’è un accusa che non si può certo muovere a è proprio quella di razzismo. Inoltre, le accuse non sono certo mancate, compresa quella del presidente della Repubblica
Napolitano. «Abbiamo il massimo rispetto per il nostro presidente – continua - se arriva una critica da lui è giusto inchinarsi ad essa. Critiche da personaggi che non hanno nulla a che vedere con questa cosa, che tirano in ballo argomenti lontani anni luce da un ragazzo straordinario in campo e fuori, rappresentano un fatto deplorevole».

 

Bisognerebbe, in effetti, parlare anche degli altri, che saranno giudicati l’11 giugno. Mourinho, ad esempio, che non ha fatto altro che provocare prima della finale di Coppa Italia, creando quel clima di cui poi si è detto vittima. E, peggio ancora, Cristian Chivu, che ha sicuramente fatto peggio di . Infatti i suoi gesti ai tifosi della Roma e il lancio della bottiglietta non sono una reazione a caldo, ma episodi avvenuti a freddo, dopo la partita, meditati. Proprio su di loro si chiude il discorso dell’avvocato : «Il concetto è molto chiaro: la sanzione di Francesco è legato all’interpretazione del codice di giustizia sportiva, è giusto e ne abbiamo preso atto.Noi ci aspettiamo che, in occasione del deferimento di Mourinho ed anche per i comportamenti di Chivu, si applichi lo stesso codice di giustizia sportiva. E aggiungo che i due hanno fatto delle cose fuori dal campo, senza trance agonistica e privi della tensione sportiva. Sono comportamenti che, in astratto, potrebbero istigare alla violenza. Sono sicuro che il codice che è stato utilizzato per la sentenza a , sarà applicato anche per il giudizio su Chivu e Mourinho». Chissà. La Roma, questo è sicuro, sta con . «Il nostro è stato un chiaro gesto per essere vicini al patrimonio più grande della Roma contro una gogna mediatica distorta»