La penna degli Altri 09/05/2010 11:01
Ranieri: «Mou non inneschi altre bombe a orologeria»
Bombe a orologeria «Entro un minuto in ciò che è successo perché questo è un calcio che non mi piace dice . Io sono diverso: amo il rispetto e do rispetto. È troppo facile fare e motivare il gruppo sentendosi attaccati da tutti e da tutto. A me piace vincere in un altro modo, lo sport è un veicolo importante nella società. Facendo così inneschiamo tutte bombe a orologeria. Mourinho fenomeno? Siete voi che lo fate diventare così, per meè un buon allenatore. E mi fermo qua». Non proprio, anche se precisa. «Io e lui non abbiamo litigato, non ci dobbiamo riappacificare, ma ognuno deve essere responsabile del messaggio che manda. Si può vincere in tanti modi. Non sono un giudice, ma sono responsabile della mia squadra e di ciò che dico. So che vado dentro migliaia di case e molti mi ascoltano, per cui racconto il calcio che piace a me». Un calcio che, come ha spiegato il suo vice Damiano, prevede anche video in cui spezzoni del film «Il Gladiatore» aiutano a galvanizzare e far digerire meglio al gruppo i dettami tattici, ma non si ferma solo a questo. E i risultati lo hanno dimostrato: campionati di categoria vinti e Coppe alzate in Italia e Spagna con Fiorentina e Valencia.
Altra maniera Certo, il Cagliari, avversario di oggi, sembra essere solo uno sfondo della Grande Sfida. «In questo mondo vince chi ha più soldi. LInter, dopo aver tanto speso negli ultimi 10-15 anni, è riuscita a far quadrare i conti. I soldi aiutano a vincere. La Roma agisce in unaltra maniera e qualche volta riesce a vincere. Ora il nostro pubblico ci chiede di non mollare e noi non molleremo. Dobbiamo continuare a far sognare i nostri tifosi». Laffondo su Mourinho, però, si ferma sulla soglia della «irresponsabilità». «Non voglio dire che chi crea un clima di tensione lo sia. So però che ci sono molti modi per caricare e fare gruppo. Le librerie sono piene di testi che li spiegano: sentirsi accerchiati, soli contro tutti, ci sono mille modi. Io scelgo quello del calcio bello, determinato, duro ma nel rispetto del prossimo. Occorre far vedere al mondo che sappiamo vincere e perdere».
Tentazione azzurra Con queste premesse avvelenate, ovvio che le lusinghe della Nazionale non lo lascino indifferente. «Ho un contratto con la Roma. Possono far piacere queste cose, ma lì si fermano». A meno che la follia del calcio di club non dilaghi ulteriormente. Altrimenti cominciare a scrivere unaltra storia, per Ranieri, non sarà affatto impossibile.