La penna degli Altri 01/05/2010 11:37

Rabbia e sfottò

Traffico della zona paralizzato e muri tappezzati, con un blitz notturno, da uno sfottò laziale: un manifesto con una foto del famoso gol annullato a Turone e una della mano di Zauri in Roma-Samp, rispettivamente accompagnate da un «era buono» e da un «era rigore». I manifestanti giallorossi hanno esposto uno striscione contro l’arbitro Damato («li mort...tua e di chi te c’ha mannato»), un altro contro la Figc e l’Aia e poi hanno dato il fiato alle trombe con cori contro la Lega (sia per Lega Calcio che Lega Nord), il ministro Maroni, lo stesso arbitro Damato, il designatore Collina, la Figc, il presidente federale Abete, la Lazio, l’Inter, Milano e qualcuno non proprio d’amore e d’affetto nei confronti delle forze dell’ordine. «Mafiosi» è stato l’aggettivo più gettonato nei confronti dei membri del Palazzo del calcio. Verso mezzogiorno i presenti hanno incominciato a togliere le tende.

Un corteo per le strade adiacenti, altri piccoli gruppetti sparsi, tre fumogeni e nulla di più. La Polizia ha continuato a seguire i movimenti dei contestatori e alla fine ha identificato (per dei cosiddetti «movimenti sospetti») 6 giovani, tutti tra i 20 e i 22 anni. Basta così, il resto della comitiva romanista si era già sciolto. Alcuni erano tornati a casa o al lavoro, altri hanno preso la via di Trigoria, dove 150-200 persone si erano date appuntamento al termine dell’allenamento e altrettante hanno salutato la partenza del pullman della squadra, e altri ancora, una cinquantina, quella per Fiumicino. Pacche sulle spalle, foto, autografi e incoraggiamenti per tutti. Un ragazzo, poco prima del check-in, ha urlato a un «purgali ancora» che è tutto un programma. Ieri la protesta e l’abbraccio alla squadra, oggi l’invasione di Parma con almeno 6mila (ma anche di più) tifosi al seguito