La penna degli Altri 05/05/2010 00:09

Parole da caverna

Il calcio ormai è una locomotiva senza conducente che corre impazzita e senza controllo. La combinazione dei veleni reciproci di Lazio, Inter e Roma ha prodotto un finale di stagione allucinante, con i protagonisti che continuano a picchiarsi ogni volta che possono, in una rissa dove non si sa chi abbia cominciato. Romanisti e laziali se la sono giurata, i laziali sono stati invitati seriamente a perdere e ci sono pure riusciti, in tre giorni a Roma si sono giocate due partite da fare accapponare la pelle: in una si è visto e si è riversato pure in campo un tifo contro che è finito sui giornali di mezza Europa sputtanando ancor di più il calcio italiano - casomai ce ne fosse bisogno... - ; in Inter-Roma 22 giocatori se le sono date di santa ragione davanti a tutte le autorità del pallone e pure quelle politiche. Ma sì facciamoci riconoscere. Prima e dopo Rosella Sensi e Mourinho hanno preso a litigare e ad accusarsi reciprocamente. Ci mancava una gara di sputi in un occhio ed eravamo a posto.

E' così tornata fuori la storia del premio salvezza pagato ugualmente dal presidente del Siena (Mezzaroma nota famiglia giallorossa), ai suoi stessi giocatori per arrivare terzultimi. Per farlo bisogna battere all'ultima di campionato l'Inter. Mourinho, invero circondato anche da radiocronisti ultrà giallorossi (una vergogna pure questa), ha risposto così a suo modo. E cioè in maniera provocatoria. Appena il fuoco si affievolisce c'è sempre qualcuno che lo riattizza. Nel silenzio più totale di chi lo sport e il calcio governa, la rissa continua. In attesa del prossimo sganassone.