La penna degli Altri 14/05/2010 11:33

Montali: «Proviamo a mettere la ciliegina sulla nostra torta»

Gian Paolo Montali, direttore dell’area tecnica della Roma intervenuto ieri mattina a Centro Suono Sport, si chiama scudetto. Per vincerlo, domenica pomeriggio, servirebbe un colpo di fortuna. Dote che a lui non è mai mancata. «Ho degli amici che mi chiamano Gastone, sono molto fortunato è vero. È chiaro che il mio arrivo è in concomitanza con alcuni risultati, per cui la gente pensa che il merito sia mio. Di sicuro mi sono messo a disposizione della società, spero di aver fatto il possibile».

Quando è arrivato a Roma ha parlato di un progetto scudetto nel giro di qualche anno. In molti hanno pensato che scherzasse: i risultati gli hanno dato clamorosamente ragione. «Sono una persona che crede nella cose che dico, quando mi sono reso conto che la struttura e le capacità della Roma di fare un calcio sostenibile puntando sui ricavi e quando ho visto la squadra, ho dichiarato di essere arrivato in una squadra speciale. I giocatori poi sono andati oltre, per il valore e la qualità delle persone che vi lavorano. Per adesso i fatti ci stanno dando ragione. Poco alla volta, con obiettivi precisi ed un lavoro incredibile, abbiamo fatto questa cavalcata, riconosciuta da tutto il mondo dello sport. Non credo ci siano altri esempi».

Alla probabilmente lo stanno rimpiangendo, come rimpiangono Ranieri«Sono due realtà diverse. La ha un’organizzazione precisa, determinata da anni e anni di lavoro, indirizzata dal gruppo da

cui è comandata. Ognuno sa cosa fare e mi sono accorto che la è una macchina eccezionale.

Anche la Roma è organizzata in modo molto preciso, la differenza è la disponibilità della persone che ci lavorano. Il cuore e la passione di questa società fanno la differenza. C’è un coinvolgimento emotivo molto grande, soprattutto da parte del nostro pubblico che molte volte ha spinto la squadra».

Dopo la gara con l’Inter alcune dichiarazioni su sono state male interpretate. «Ci sono rimasto male. Il mio rapporto con Francesco dal punto di vista professionale è ottimo, da quello personale ancora di più: mi riferivo a un momento generale della Roma».