La penna degli Altri 07/05/2010 10:33
Montali chiaro: "Nessuna multa a Totti"
a Montali era stata attribuita una frase «non è un gesto da Roma» che il direttore generale in pectore ha poi
spiegato in maniera più articolata alla fine della conferenza stampa con altre dichiarazioni spontanee rilasciate ai giornalisti presenti.
La partita con lInter è stata giocata in un clima di grandi veleni «Voglio parlare della partita non del contesto.
Hanno vinto loro e quindi bisogna fargli i complimenti, sappiamo il percorso che ci ha portato alla finale, i contesti in generale e laria che si respirava. Parliamo del calcio giocato. Il problema è che potevamo fare meglio ma abbiamo sbagliato a buttarla sul braccio di ferro perchè in questo modo siamo partiti svantaggiati con una squadra fisica come lInter. Dovevamo giocare con più qualità e puntare sulla qualità stessa. Per questo motivo nelle due sfide di campionato siamo riusciti a vincere ma lo sport è cosi. Bisogna
starci»
Il calcio di Totti a Balotelli? «Il primo triste è proprio Francesco, sa quello che ha fatto. Siamo andati un pò oltre anche nel finale ma nello sport quando cè agonismo può succedere. Questa però è una cosa
che non è da Roma e a noi non deve capitare, siamo sempre stati un esempio fin dallinizio del campionato. Ora la parola dordine è che mancano due partite e vanno vinte. Bisogna imparare a ripartire attraverso la
cultura della sconftitta alla quale personalmente non sono molto abituato. Ora cè il campionato. Volevo ringraziare i tifosi che sono stati meravigliosi e ci sono stati vicini. Allo stadio cerano due miei amici e la prima
cosa che mi hanno detto è stata: "che pubblico straordinario che avete". Dobbiamo ripartire da loro».
La Roma sul più bello è scivolata «Non bisogna focalizzarci sul finale di stagione. Abbiamo recuperato 14 punti allInter e abbiamo rincorso, una rincorsa senza fine. Spesso siamo riusciti a vincere anche senza
benzina. Pensiamo alla partita di Parma, chi si sarebbe aspettato una partita di quel carattere? Il Parma ha giocato come se fosse la finale di Champions League, la Roma ha grande carattere e grande individualità anche quando le cose vanno male». Prenderete provvedimenti disciplinari per il gesto di Totti? «Sono cose che non discuto con voi, ne discuteremo nello spogliatoio, sono cose che rimangono tra noi».
Questo il primo round. Alla fine della conferenza, quando le sue dichiarazioni erano già state commentate da molte radio romane, Montali, in accordo con il responsabile dellufficio stampa romanista Elena Turra, ha voluto chiarire i concetti espressi precedentemente. «Stanno girando voci su mie dichiarazioni che voglio sistemare perché è stata interpretata malissimo o almeno non come volevo. Francesco è il primo che ha chiesto scusa, è il primo rammaricato. Ma queste cose succedono, quando nello sport ci sono situazioni
di grande stress e tensione. È successo, non possiamo tornare indietro, Francesco è il primo arrabbiato per quella cosa che ha fatto. Non lo avrebbe più fatto a mente lucida, ma nello sport ci sta».
Lei ha detto anche che non è una cosa da Roma. «Non ho detto che non è un gesto da Roma. Le parole
sono importanti. Non potete estrapolare e dare un altro senso. Ho detto che Francesco è rammaricato e sa che non è una cosa da questa squadra. Ma non è la Roma che dice "Francesco ha fatto una cosa di questo
tipo". È Francesco che ha detto in modo palese che non è un gesto che andava fatto e che non la farà mai più. Non è Montali che ha detto questa cosa qui».
Voleva dire che non è nello stile della Roma? «No, è lui che è rammaricato e che si poteva evitare. Noi come società, in quel frangente, vivevamo una situazione di grande frustrazione. Sono cose che succedono, successe a tantissimi campioni. Non mettiamoci dentro cose che non ci sono». Dal suo sito però Francesco ha detto che Balotelli ha provocato una città, un popolo. «Non lo so, quello che ha detto in campo a Francesco in campo per farlo arrivare a fare quel gesto è un altro conto. Stiamo parlando del gesto in sé, lui per primo ha chiesto scusa e ha condannato. Poi ci sono stati dei precedenti, in campo avvengono alcune cose e se è successo questo lo sa solo Francesco». In campo sembrava nervoso, forse per la polemica dei pollici del derby «Intanto la cosa insopportabile è questo tipo di attenzione nei confronti di un giocatore che ha dato tantissimo per questa squadra e tantissimo per tutto lo sport e il calcio italiano. Lui prima di tutto è un uomo di una generosità straordinaria, un uomo straordinario, è un grandissimo campione. Non è che ogni volta possiamo mettere sotto la lente dingrandimento quello che fa. Non è vero che è andato in campo nervoso, ha giocato la sua partita, è stata una partita difficile, nervosa perché complessa, ma non era assolutamente
nervoso per questo motivo. Non stiamo a passare sotto i raggi x ogni singola cosa. Ha fatto la sua gara, la squadra ci ha provato e ha cercato di fare il possibile».
È la dimostrazione che la squadra non regge più fisicamente e psicologicamente? «Non è assolutamente vero, abbiamo perso con la Sampdoria in casa e avete visto la partita che abbiamo fatto a Parma contro una
squadra che sembrava giocasse la finale di Champions o del Mondiale. Abbiamo dimostrato grandissima capacità di reazione, come ci aspettiamo adesso da domenica contro il Cagliari. Dalla fine della partita ho una frase che mi rimbomba nella testa. Prima di dirmi "peccato per la sconfitta" mi hanno detto "che pubblico avete". Abbiamo il dovere e il diritto per il nostro pubblico che ci ha accompagnato in questa cavalcata straordinaria di fare due gare alla grande».
Prenderete provvedimenti su Totti? «No, assolutamente no».