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La penna degli Altri 04/05/2010 11:35

La procura può intervenire per responsabilità oggettiva

Se adesso l’opinione pubblica (non tutta, ci mancherebbe) spinge per l’apertura di un’inchiesta della Procura della nostra Federcalcio, al tempo stesso deve anche prendere atto che non sembrano esistere, al momento, gli estremi per un passo del genere. Difficile contestare ai protagonisti mancati della sfida dell’Olimpico l’articolo 1 del regolamento della giustizia sportiva, cioè comportarsi secondo i principi di lealtà. Perché gli stessi protagonisti negherebbero qualsiasi accordo e allontanerebbero ogni sospetto in un eventuale interrogatorio: la Procura Federale non ha alcuna intenzione di farsi prendere in giro. Il tam tam cittadino, anzi nazionale, vorrebbe la punizione esemplare, se così si può chiamare. Minimo l’indagine. O, andando oltre, la penalizzazione di chi potrebbe aver alterato il risultato della partita di domenica e del finale di campionato. La Procura federale, impegnata su tutti i campi di A, non snobba certo Lazio-Inter. Rivedendo il filmato dell’incontro nei minimi particolari, senza audio per non farsi condizionare dai commenti che, con più di una voce, avrebbero mascherato la realtà. Ma, lo ribadiamo, per far partire un’inchiesta non possono bastare le immagini. Ci vuole qualcosa di più per scatenare gli uomini di Stefano Palazzi, il procuratore capo. Che da domenica scorsa sta pensando se è il caso di muoversi, tenendo presente che non ci sono proprio i presupposti per prendere di petto la situazione (sarebbe automatica l’apertura dell’indagine, se ci fosse un esposto della Roma). La Procura sta vagliando percorsi diversi: 1) accertare il condizionamento del pubblico nei confronti dei giocatori che, sull’atmosfera di domenica sera, hanno già fatto le prime ammissioni e in questo senso la Lazio potrebbe essere chiamata in causa per responsabilità oggettiva; 2) aprire un fascicolo dopo la denuncia di Lotito, ipotesi da non scartare: in passato è successo con il Milan, il Catania e proprio la Lazio. Storie di minacce, ricatti e altro.