La penna degli Altri 21/05/2010 10:47

L’Imperatore: «Sarebbe bello andare a Roma»

ad incrociarsi, prima o poi. E chissà che questa non sia la volta buona che il corteggiamento reciproco non si trasformi in un matrimonio. I presupposti, mai come stavolta, sembrano esserci tutti anche se la Roma nutre ancora delle perplessità sulle condizioni "psicologiche" dell’Imperatore, che dopo la fuga dall’Italia sembrava aver trovato un equilibrio in Brasile ma che negli ultimi tempi sembra essere ricaduto nei vizi che lo stavano portando al ritiro poco più di un anno fa.

L’ingaggio di Adriano, quindi, sarebbe una scommessa per la Roma anche se l’operazione ha dei vantaggi innegabili, soprattutto per le casse di Trigoria. Adriano, infatti, a fine maggio si libererà dal Flamengo e sarà acquistabile a parametro zero. E questo per una società come quella giallorossa, che per fare mercato dovrà probabilmente contare ancora una volta sull’autofinanziamento, è un vantaggio innegabile perché dovrà accollarsi solamente l’ingaggio del giocatore, che non è più quello dei tempi dell’Inter ma è molto più accessibile per le casse romaniste. Non per quelle del Flamengo, nonostante la presidente  del Flamengo Patricia Amorim ha affermato che il club è disposto a rinnovare il contratto ad Adriano che scade il 31 maggio prossimo. «Se lui vuole restare, troveremo il modo di risolvere il problema finanziario». L’offerta però, con ogni probabilità, sarà rispedita al mittente dal calciatore, che la prossima settimana a Rio si incontrerà con il suo agente Gilmar Rinaldi, lo stesso che porterà (sempre a parametro zero) in giallorosso Fabio Simplicio.

Adriano, insomma, aspetta la Roma. E continua a mandare segnali di "gradimento" alla soluzione romanista. Lo sostiene anche il sito Globoesporte, precisando che lo stesso attaccante del Flamengo lo avrebbe confidato ad alcuni amici, dicendo che «sta aspettando una chiamata dalla Roma, che ha una proposta da fargli» e sottolineando che avrebbe detto al suo procuratore Gilmar Rinaldi di esaminarla e, eventualmente, di recarsi in Italia per discuterne. L’agente ha negato a breve un viaggio in Italia, anche se pochi giorni fa aveva ammesso di dover venire anche per definire il futuro (già scritto) di Simplicio

Che Adriano sia un pupillo della Roma non è una notizia di oggi. Luciano Spalletti, soprattutto agli inizi della sua esperienza giallorossa, avrebbe fatto carte false per portarlo in giallorosso. Nel ritiro di Castelrotto, all’inizio del suo secondo anno romanista, il tecnico toscano dichiarò senza alcun dubbio che se avesse potuto scegliere un calciatore da portare in giallorosso, avrebbe scelto l’Imperatore. A quei tempi però Adriano costava e guadagnava delle cifre che poche società al mondo potevano permettersi.

Per cui non se ne fece niente. Lo scorso gennaio il nome di Adriano era tornato di moda, ma alla fine l’ha spuntata Luca Toni perché il Bayern, a differenza del Flamengo, non ha opposto nessuna resistenza al prestito.

Da quel momento in poi, però, i contatti sono andati avanti e Adriano in più di un’occasione ha lanciato messaggi alla dirigenza giallorossa. L’ultimo solo poche settimane fa, con la squadra di Ranieri ancora impegnata nella corsa scudetto con i suoi ex compagni interisti. L’Imperatore si era pronunciato in questo modo. «La Roma sta vivendo un momento fantastico e, nonostante tutte le difficoltà, mostra che la

squadra è tornata a essere una “grande famiglia” comandata da Rosella Sensi. E nel calcio non esiste forza maggiore rispetto a una simile unione da parte di tutti»
.

Un segnale importante soprattutto per Claudio Ranieri, che tracciando l’identikit dei possibili nuovi acquisti giallorossi ha sempre detto di preferire calciatori che mettano al primo posto l’impegno e lo spirito di sacrificio. Almeno a parole, Adriano sembra cambiato. E la sua voglia di tornare in Italia per dimostrare il suo valore può essere una garanzia importante. «Adesso che ho ritrovato voglia, grinta e felicità - ha dichiarato - tornerei in Italia. La Roma mi vuole, giocherei volentieri con ». Che sarebbe, e non solo lui, molto felice di accoglierlo.