La penna degli Altri 05/05/2010 11:58
Il tifoso Stramaccioni: "Per me romanista soddisfazioni doppie"
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Stramaccioni, proviamo a fare un bilancio del campionato della Roma.
«Sono molto soddisfatto. Credo però che il punto di vista da privilegiare non sia quello dei risultati, che ci interessano sì ma fino a un certo punto, bensì quello della crescita. Da settembre a oggi, i ragazzi hanno dimostrato di essere cresciuti, grazie al lavoro e allimpegno sul campo. In sei mesi il gruppo ha fatto notevoli progressi e ha dato prova di avere una fame di miglioramenti superiore alla media».
In cosa in particolare è migliorata la sua squadra?
«Il gruppo si è evoluto principalmente sotto tre punti di vista. Innanzitutto tecnicamente, anche se si tratta di ragazzi già molto dotati, perché è migliorata la velocità di esecuzione del gesto tecnico, dovuta anche al passaggio di categoria. Poi sotto il profilo atletico, che era un po la nostra lacuna quando incontravamo squadre più strutturate. Sotto questo aspetto siamo migliorati tantissimo. Da ultimo, il lato caratteriale. Abbiamo chiuso il campionato senza espulsioni e mentenendo sempre un comportamento corretto, anche nelle situazioni più calde. Questo per noi è motivo di grande orgoglio ».
Quello dei 93 è un gruppo atipico rispetto a quelli che ha allenato finora. È cambiato qualcosa nel suo modo di lavorare?
«Paradossalmente mi sono trovato ancora meglio, perché abbiamo sempre giocato un calcio basato sulla rapidità e le nostre qualità tecniche sono riuscite a mascherare le difficoltà contro avversari fisicamente più
forti. Fin da subito la squadra si è espressa bene divertendosi, però il percorso è stato lo stesso delle altre annate. Il merito, come dicevo, è della fame di lavoro che hanno questi ragazzi».
Una soddisfazione cè già stata con il trofeo Città di Arco.
«Certo. È stata anche unoccasione di verifica per la società, perché si tratta di un trofeo ambito che ha dimostrato come il settore giovanile della Roma sia al top. È stata la vittoria di tutti, dei giocatori ma anche dello staff che lavora nellombra. Colgo anzi loccasione per ringraziare i miei collaboratori, Pannoncini, Catini e Santolini, oltre agli osservatori e ai tecnici che hanno lavorato con la squadra prima di me».
Si aspettava che la Roma chiudesse il campionato imbattuta?
«Sinceramente no, ma solo perché le avversarie del girone erano degne di una fase finale. È motivo di orgoglio per noi, anche se perdere non sarebbe stato un dramma. Per i giovani è fondamentale che la sconfitta venga vissuta come momento di crescita e di autocritica costruttiva».
Siamo a tre giorni dai sedicesimi. Che atmosfera cè nello spogliatoio?
«Dopo la partita con la Fiorentina cera euforia, spero che queste due settimane siano servite a calmarsi un po. Siamo arrivati alla fase da dentro o fuori ed è importante affrontarla con serenità e lucidità. Però sono
fiducioso perché siamo cresciuti anche mentalmente».
Lamichevole con lOlimpia ha lasciato qualche strascico?
«Diciamo che siamo usciti malconci da quellamichevole. Per fortuna, però, possiamo contare su uno staff medico eccezionale. Il dottor Pengue ci segue da vicino, così come il dottor Milano e Roberto Margutta.
Sono certo che me li restituiranno in perfette condizioni per sabato».
Quali possono essere le insidie della gara con la Ternana?
«Dalle relazioni e dalle partite che ho visto, posso dire che il loro elemento più pericoloso è il centravanti Russo, un giocatore di livello superiore. Per il resto, il tasso tecnico della Roma è più alto, anche se potremmo soffrire la loro aggressività. Fra laltro, giocano su un campo molto stretto (lantistadio "Liberati", ndr). Dobbiamo saperci adattare e capire che la gara dandata sarà tuttaltra cosa rispetto al ritorno. Anche
questo fa parte della cerscita»
Al di là dei risultati, qual è laspetto di cui è più soddisfatto?
«Sono molto contento del fatto che il mio sia un gruppo di ragazzi seri ed educati. Di questo dobbiamo rendere merito alle famiglie, quindi ne approfitto per dire grazie a tutti i genitori»
Qual è il lato più bello del lavorare con i ragazzi?
«Quando percepisci che hanno appreso anche solo un centimetro di quello che insegni loro. Quando poi li vedi arrivare, la soddisfazione è difficile da spiegare. E poi farlo nella Roma, di cui sono tifoso sin da bambino, vale doppio».