La penna degli Altri 18/05/2010 11:26
"Il mio Aleandro non s'è mai arreso, ha la Roma dentro"
Futuro La società giallorossa ha ancora metà cartellino, e un contratto firmato fino al 2014: è andato bene, potrebbe tornare alla base, poteva tornarci da trionfatore se il suo Siena... «Se entrava quel pallone, nei minuti finali, a Roma glielo facevano un monumento. Peccato: Julio Cesar era fuori causa, Materazzi pure... E poi quellaltro cross, quello che è sfuggito dalle mani del portiere, ma non cera nessuno a raccoglierlo. Oltre ad un rigore, sempre su di lui, nel primo tempo, sullo 0-0: come hanno fatto a non darlo?».
Dinastia giallorossa Della Roma il figlio che da bambino ha giocato pure nella Lazio, ma solo perché era ancora troppo piccolo per andare direttamente a Trigoria della Roma il padre («Stavo a Siena, ma avevo un amico a Verona: mi ha fatto la radiocronaca via telefono»), della Roma tutti gli amici. «Lo avranno chiamato duemila persone in questa settimana, anche parecchi compagni. Di sicuro De Rossi, ma non è stato il solo: lui è rimasto in buoni rapporti con tutti, con Mexes, Pizarro, Cassetti, il Capitano... Tutti a chiedergli di metterci qualcosa in più: il Siena ha tenuto botta, ma per lui era ancora più facile. Anche per Curci: visto che parate che ha fatto? Peccato non sia servito: oggi (ieri, ndr) faceva 23 anni, abbiamo aspettato la mezzanotte per brindare. Ma con lo scudetto, sarebbe stato diverso».