La penna degli Altri 30/05/2010 11:24

Forza Roma, prenditi le finali

 

D’altra parte, quando giochi per la Roma (non semplicemente nella Roma), sfide così acquistano un valore particolare. Lo sanno bene i ragazzi di Stramaccioni, romanisti veri al pari del loro allenatore. Per capitan Carboni e compagni, Roma-Palermo è iniziata al triplice fischio della gara d’andata, quando hanno lasciato il campo forti di un 1-1 agguantato in extremis, dopo un assedio durato ottantadue minuti. Che i rosanero fossero una squadra temibile non era un mistero. Che regolassero il loro modo di interpretare il match con il solo intento di bloccare la Roma era invece un po’ meno prevedibile, ma di fatto così è stato. Sembrava di giocare all’inferno: la bolgia sulle tribune gremite, urla, fischi e quel gol preso in avvio che rischiava di compromettere tutto. A firmarlo, fra l’altro, proprio quel Giovanni Cristofari che a gennaio ha lasciato la Roma sbattendo la porta e che ora avrebbe l’occasione per la più amara delle rivincite. Il pareggio del capitano, però, cambia radicalmente le carte in tavola, dal momento che costringerà la squadra di Compagno a scendere in campo con la consapevolezza di dover cercare il gol.

 

E la Roma? Il primo avversario da battere per i giallorossi sarà la paura, la stessa che ha rischiato di insinuarsi negli occhi dei ragazzi dopo aver incassato l’1-0 una settimana fa e che vi è stata scacciata grazie a una gran prova di carattere. E poi questa volta a dare una mano sotto l’aspetto psicologico ci sarà il pubblico delle grandi occasioni, quello che da sempre è stato vicino alla squadra nei momenti clou della stagione (basta pensare ai derby o alla partita con la ). Nello spogliatoio romanista, il termometro fa registrare un’atmosfera rovente. Dopo una settimana passata a contare i minuti che li separavano dalla grande sfida, i giallorossi ci arrivano carichi, concentrati e pronti a dare battaglia.

Stramaccioni avrà a disposizione la rosa al completo per dare l’assalto all’ultima avversaria sulla strada delle final-eight, in programma a Chianciano Terme tra due settimane. Rispetto all’undici dell’andata, l’unica novità sarà rappresentata da Orchi, che prenderà il posto di un Caratelli non al meglio. La Roma vuole esserci. Se lo merita per quanto di buono fatto in una stagione in cui non ha mai conosciuto la sconfitta. Mai. L’esperienza del torneo di Arco ha dimostrato come questa squadra sia in grado di tirare fuori risorse insospettate contro

qualsiasi avversaria e di trasformare la tensione in energie positive. Come nella finale del “Beppe Viola”, anche oggi servirà una partita perfetta, o quasi. Una partita da Roma. Si gioca alle 10 al campo A di Trigoria. Solo un’avvertenza: l’incontro è di quelli per cuori forti.