La penna degli Altri 08/05/2010 15:11

«Figlio, fratello e amico: France’, non sei solo»

,invece,ha detto che in molti l’hanno abbandonato in questo momento difficile.

«Lo posso capire, magari si sarebbe aspettato la solidarietà di tante persone che invece sono sparite. Per questo, approfitto di voi del Romanista e lancio un messaggio: caro Francesco, non sei solo e non lo sarai mai. Mai».

In pochi gli hanno fatto arrivare queste parole.

«Per gli altri non posso parlare, io posso dire quello che penso io».

E cioè?

«Francesco è il figlio di Roma, il fratello di tutti, un amico, una persona di famiglia che da anni entra nelle nostre case. C’è un popolo intero, quello giallorosso, che è incondizionatamente dalla sua parte. In questo momento non dovrebbe dimenticarlo, per quanto mi rendo conto che siano giorni molto particolari per lui».

Anche il capo dello Stato, Napolitano, ha parlato di questo episodio.

«Sì, ormai tutto il mondo dice qualcosa sul fallo a Balotelli. Io credo che il giudizio del Presidente sia stato un po’ affrettato, probabilmente non c’ha pensato bene e ha risposto rapidamente, a caldo, a una domanda. Per parlare di quello che è successo bisognerebbe conoscere bene i soggetti».

Balotelli? 

«Sì, certo. Ma anche il suo allenatore, Mourinho. Sono dei provocatori nati. Non si può vedere solo l’effetto, cioè la reazione di , per quanto sbagliata sia. Sarebbe importante cercare anche le cause che hanno portato Francesco a un gesto del genere».

Adesso però deve tornare a pensare solo al campionato.

«E ce mancherebbe...».

Lei è ottimista?

«Ottimista forse è esagerato. Diciamo che ce la giochiamo. Pensiamo a fare due vittorie e speriamo che all’Inter qualcuno je levi du’ punti (testuale, ndr)».

Poi c’è il Mondiale.

«In questi giorni ho letto che per  sarà difficile andare e sinceramente mi dispiace tanto».

Le sarebbe piaciuto vederlo in Sudafrica?

«Molto, anche se confido nelle scelte sue e di Lippi. So che loro si parlano spesso, il ct lo conosce bene e quindi prenderanno la decisione migliore. Quattro anni fa, in Australia, segnò un rigore decisivo, tirando

quel pallone pesante come il piombo. Sarebbe stato bello che, per coronare una grande carriera, Francesco fosse andato a difendere quel titolo insieme ai suoi compagni. Comunque chissà, il calcio è strano, non è ancora detta l’ultima speranza».

Tra pochi giorni si saprà.

«Già. E siamo tutti molto curiosi. Tornando alla vicenda con Balotelli, me lo fareste un favore personale?».

Prego.

«Scrivete proprio così, a firma di Maurizio Mattioli: "Capita’, non sei solo e non lo sarai mai. Il tuo popolo ti ama"».

Lo riporteremo.

«Sono contento, perché lui è il simbolo di questa squadra e della nostra à. E dobbiamo stargli accanto, anche perché presto tornerà a far parlare di lui solo per i meravigliosi gesti tecnici che fa da quasi vent’anni a oggi».

Magari già da domenica...

«Speriamo, sarebbe importante. Per lui e per la nostra amata Roma».