La penna degli Altri 27/05/2010 10:51
De Rossi-Maroni, polemica sulla tessera del tifoso
sono sempre sbagliate». De Rossi ha dovuto fare marcia indietro. Poche ore prima, al Sestriere dove è in ritiro con la Nazionale, aveva servito un assist doro alle curve italiane. «Sono contrario alla tessera del tifoso, perché non mi piacciono le schedature». Fin qui tutto ok. De Rossi esprime unopinione personale. Il problema è il seguito.. «E poi, in alcuni casi, viste le ultime vicende, servirebbe anche la tessera del poliziotto. Non credo che la carta sia la soluzione del problema. Certo, se un ultras va in giro con un coltello e colpisce
unaltra persona non è uno normale, non sta bene. Ma non sta bene neanche un poliziotto che prende a calci un ragazzetto che non centra nulla». Il ragazzetto in questione è Stefano Gugliotta, picchiato selvaggiamente lo scorso 5 maggio da alcuni agenti di polizia. È per il suo caso che De Rossi invoca la «tessera del poliziotto».
Daniele parla col cuore. È fatto così. È spontaneo. Sincero. Non ama i giri di parole. E ieri ne ha pagato le conseguenze.
LE REAZIONI Il primo a farsi sentire è stato il Ministero dellInterno. «Ne ho parlato con il capo della Polizia - ha detto il ministro Maroni - se qualcuno parla della tessera del tifoso, a cui sono particolarmente affezionato, e parla della Polizia, a cui sono altrettanto affezionato, cerco di capire. Non è un "quisque de populo", (De Rossi, ndr) è uno che andrà a rappresentare lItalia ai Mondiali, è uno che ha un seguito. Ci stiamo sforzando di mandare messaggi positivi ai tifosi, è ovvio che ogni reazione contraria su questo tema io la guardo e cerco di capire perché, che conseguenze può avere, e che cosa è utile fare». Maroni non intende fermare il progetto: «La tessera del tifoso avrà regolare attuazione». Il Capo della Polizia, Antonio Manganelli, ci è andato giù ancora più duro: «Sono letteralmente indignato. E non certo perché ci sia qualcuno che non condivide
una certa iniziativa, esprimendo un più che legittimo dissenso. Quello che mi indigna - ha spiegato Manganelli - è la volgare strumentalizzazione di un occasionale episodio, certamente riprovevole, oggi al vaglio della magistratura, che mette sullo stesso piano delinquenti violenti e poliziotti che darebbero anche la vita per difendere tutti. Perfino persone che fanno dichiarazioni del genere». I sindacati della Polizia hanno commentato con sdegno le frasi sulla vicenda Gugliotta. Il Sindacato autonomo di polizia, il Sap, attraverso il suo segretario Nicola Tanzi ha chiesto interventi ancora più radicali «per chi delinque durante le manifestazioni sportive». Secondo il segretario generale del Siulp, Felice Romano, invece, cè stato «poco rispetto da parte di De Rossi nei confronti di chi rischia la vita, per garantire la sicurezza dei cittadini e anche per far arricchire quelli come lui». Daniele è stato bacchettato anche dalla politica. Il deputato del Pdl, Roberto
Cassinelli, ha giudicato «di una gravità inaudita» le dichiarazioni di De Rossi. «Credo che Lippi o la Federazione dovrebbero riflettere se lesclusione di De Rossi non sarebbe un messaggio ai nostri giovani su quali sono i valori da seguire e quali i personaggi da imitare». Addirittura. Luscita di De Rossi non è piaciuta
nemmeno alla Federcalcio. Abete ha preso subito le distanze. Al telefono, il presidente ha detto a Daniele «di non condividere le sue valutazioni, richiamandolo al massimo rispetto per limpegno delle forze dellordine e del loro ruolo, di fondamentale importanza per il Paese e per il calcio». Concetti, questi, ribaditi poi in un comunicato diffuso in serata.
LE SCUSE Più tardi, De Rossi si è spiegato meglio. Ha precisato e si è scusato con chi aveva frainteso le sue parole. «Non volevo mettere in discussione il ruolo delle forze dellordine - ha commentato allAnsa - e ho grande rispetto per limpegno di tanti agenti e di tanti poliziotti che ogni domenica lavorano per garantire la
sicurezza nel calcio». Lunico ad aver difeso Daniele è stato Paolo Cento, esponente di Sinistra Ecologia
e presidente del Roma Club Montecitorio: «De Rossi - ha detto Cento a "romacalcionews.it" - ha usato una metafora per sollevare un problema attuale qual è la tessera del tifoso. Non mi scandalizzarei, se fossi in Maroni, per una dichiarazione di De Rossi, per altro pacata, ma mi scandalizzerei per le immagini che hanno fatto il giro del mondo. Per quello che è successo dopo Roma-Inter, oppure per quello che è accaduto al G8 di Genova. È molto più scandaloso quello di De Rossi».
IL NO DELLA SUD Il no alla tessera è arrivato forte e chiaro. Dal Sestriere fino a Trigoria. Un no, quello dei tifosi della Roma, annunciato da mesi. Ma reso ancor più evidente ieri pomeriggio a Trigoria quando, nella massima civiltà, i gruppi della Sud, oltre a tanti tifosi di altri settori dello stadio, si sono ritrovati per la giornata
più importante. Il primo a prendere la parola è lo speaker Sandro: «Siamo qui per dire no a questa schedatura». Anche il comico Antonio Giuliani esprime il suo dissenso. Poi tocca al conduttore David Rossi, che dal palco guarda i duemila tifosi: «Mi stupisco ancora una volta di quello di cui sono capaci i tifosi della Roma
Eppure
Sono, siamo, sempre stati così». Lo speaker di Rete Sport dice il suo no, così come Max Leggeri, di Teleradio stereo. Sul palco anche Paolo Cento, presidente del Roma Club Montecitorio. Tanti applausi per lui. Ma non è niente in confronto a quello che è successo quando Sandro riprende il microfono per dire: «Oggi Daniele De Rossi, dal ritiro della Nazionale, ha detto che col cuore è qui in mezzo alla sua gente». Tanti tanti cori per Capitan Futuro. E tanti elogi. Un ragazzo, con lo stemma della Roma tatuato sul petto «no corregge sul cuore», spiega: «Ho letto le parole di Lele (testuale, ndr). Non voglio dire nulla su una sua partenza, perché siamo qui per altri motivi. Ha detto che ci vorrebbe la tessera del poliziotto e questo
la dice lunga su che persona sia. Ragazzo intelligente e sensibile, oltre che grande campione». Incontri ufficiali con la società ieri non ce ne sono stati, ma a Trigoria hanno apprezzato la manifestazione civile di piazzale Dino Viola. Lapplauso a Ranieri e ai giocatori è stato graditissimo, così come i canti e i cori. Sulla questione tessera, la società non può intervenire. Perché, al momento, non può fare diversamente visto che cè una precisa circolare del Viminale.